IL DOPO REFERENDUM
MESTRE «Governare la complessità, ripartendo dalle

Sabato 7 Dicembre 2019
IL DOPO REFERENDUM
MESTRE «Governare la complessità, ripartendo dalle municipalità e sviluppando la Città metropolitana». È questo il proposito di Articolo Uno a seguito del risultato referendario di domenica. «Ci siamo spesi molto ricorda il segretario metropolitano Gianluca Trabucco adesso è importante rispettare chi si è recato alle urne e prendere in considerazione i numeri precisa - ma non come ha fatto il sindaco, ascrivendo a sé la percentuale degli astenuti. Anzi attacca - semmai sono i sì del centro storico, dove il Comune ha investito di più, a rivelarsi un segnale contro Brugnaro, o per lo meno un indicatore di malessere. Ecco, noi vogliamo lanciare un'ancora a quel malessere, e dunque ci rivolgiamo a tutti, pensando al futuro di temi come il turismo eccessivo, lo spopolamento della città e la residenza. Questa è l'agenda dei prossimi mesi». Trabucco ricorda come tutte le grandi città europee siano metropolitane, dimensione che definisce «un bene da condividere con tutti e valevole per le prossime generazioni, non per le prossime elezioni, ossia il vero interesse di Brugnaro». «Abbiamo in calendario iniziative per creare un'alternativa a questa Giunta, serve un fronte ampio di centrosinistra, con partiti e realtà civiche, per risollevare le municipalità, cambiare questo sindaco accentratore che le ha svuotate e rilanciare la Città metropolitana».
Oltre a Brugnaro, per il segretario regionale di Articolo Uno Gabriele Scaramuzza gli ostacoli sul percorso del rilancio si chiamano legge Delrio («deve partire dal Comune la discussione per riformarla») e Regione Veneto, nella persona del presidente Luca Zaia, che «del Mose non vuole sapere nulla, e mentre Venezia affonda decide di andare a fare campagna elettorale». Anche Scaramuzza ritorna sul referendum. «Era il quinto, forse quando già nonni, padri e figli hanno votato no, i nipoti restano a casa: una scelta consapevole, altro che mancanza di comunicazione. Durante il dibattito ricorda sostenevo provocatoriamente che non esistono due città, ma molte di più, e che la diagnosi dei separatisti è corretta, ma la prognosi errata, perché un problema politico non si risolve con una soluzione amministrativa. A gennaio organizzeremo un convegno sulla Città metropolitana e sulla riforma della legge Delrio, avanzando una proposta politica, perché la complessità va governata, non subita».
Luca Bagnoli
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