Il diamante spaziale: trovato in un meteorite

Martedì 29 Settembre 2020
Il diamante spaziale: trovato in un meteorite
SCIENZA
I diamanti, è risaputo, sono i migliori amici delle donne. E l'ultima scoperta, targata Università di Padova, non può che far piacere all'altra metà del cielo. La recente pubblicazione sulla prestigiosa rivista Proceedings of National Academy of Science, ad opera del gruppo di ricerca coordinato dal professor Fabrizio Nestola del dipartimento di geoscienze e dalla collega Maria Chiara Domeneghetti del dipartimento di scienze della terra e dell'ambiente dell'Università di Pavia - in collaborazione con un pool internazionale di studiosi -, ha fatto luce sulla questione studiando le stesse meteoriti in cui sono stati trovati i cosiddetti diamanti grandi. Attraverso microscopia elettronica, micro diffrazione a raggi X (mai utilizzata prima su tali tipologie di campioni) e spettroscopia micro-Raman, il gruppo di ricerca, finanziato dal programma nazionale di ricerche in Antartide, ha scoperto il diamante più grande mai ritrovato in una meteorite (delle dimensioni di un decimo di millimetro) e, per la prima volta, ha individuato la simultanea presenza in associazione con tali diamanti grandi, di diamanti nanometrici, di grafite nanometrica, leghe ferro-nickel, carburi di ferro e fosforo.
LA RICERCA
Inoltre l'analisi dei silicati indica senza alcun dubbio che le meteoriti abbiano subito pressioni dovute ad un evento da shock non inferiore a 15-20 Giga Pascal (una pressione di 1 Giga Pascal - GPa - corrisponde alla pressione esercitata da una colonna di roccia alta circa 30 km). Secondo il gruppo di ricerca i diamanti (sia quelli più grandi che quelli nanometrici) si sarebbero formati dalla trasformazione diretta della grafite a causa di uno o diversi impatti nello spazio. Nestola e i coautori nel loro studio riportano che la trasformazione diretta di grafite in diamante a causa di un impatto può avvenire solo se si è in presenza di pressioni molto più elevate dei 15 GPa, tesi che apparentemente contraddice la formazione del diamante da urto stellare. Ma spiegano che un ruolo fondamentale lo gioca il ferro metallico. È stato dimostrato che in laboratorio è possibile sintetizzare diamante direttamente da grafite e tale sintesi è molto più veloce se alla ricetta di partenza si aggiunge, quasi fosse un lievito istantaneo, anche ferro metallico che diventa un vero e proprio catalizzatore. (F.Capp.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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