Il decalogo di chi affitta ai turisti «Siamo liberi di gestire casa nostra»

Martedì 12 Novembre 2019
Il decalogo di chi affitta ai turisti «Siamo liberi di gestire casa nostra»
L'ASSEMBLEA
VENEZIA È forte la volontà degli host, chi si occupa di ricettività alternativa, di far sentire la propria voce. Ieri l'Abbav (l'associazione che riunisce queste figure in Veneto) ha organizzato la conferenza #ancaminovadovia, mutuando il titolo dalla manifestazione #minovadovia che aveva mobilitato il mondo veneziano a sostenere la residenzialità. Un convegno a cui hanno preso parte circa 150 persone, caratterizzato dal manifesto delle locazioni turistiche.
Il decalogo, tra le altre voci, chiarisce che il turismo è una risorsa economica, che i titolari hanno il diritto di gestire la proprietà come vogliono, dato anche il forte indotto generato dal settore. Inoltre, si sottolinea che l'affittanza turistica svolge un importante ruolo nella conservazione del patrimonio immobiliare, è fonte di reddito per famiglie e per questo merita di essere considerata al pari delle altre categorie, quindi ascoltata dal Comune.
«È un lavoro per rimanere qua - spiega il ventenne Pietro Giacometti, assieme a Silvia Boselli, vicepresidente dell'associazione - chiediamo di accreditarci come ente con cui il Comune dialoghi per regolamentare il settore». Quindi durante la conferenza sono stati forniti alcuni numeri, elaborati dallo studio Cichellero. Gli appartamenti registrati nel Comune sono oltre 6.500 di cui oltre 5mila a Venezia, con oltre 20mila persone coinvolte nell'attività turistica e 130milioni di euro annui di indotto diretto. E se da un lato c'è chi afferma che Airbnb, forte della competizione che crea, alimenta il mercato della qualità, dall'altro c'è il fatto che alcuni giovani, come Valentina, si siano indebitati con un mutuo del 100% per acquistare una casa a Murano e gestirla da Mestre. «Senza contare che dopo la crisi, in tanti che hanno perso il lavoro si sono reinventati. Non vogliamo far la guerra né mandar via nessuno, siamo veneziani, tutti veneziani e vogliamo restare qui», continua Boselli.
A prender parte alla conferenza sono stati anche gli interventi dei separatisti GianAngelo Bellati e Stefano Zecchi, i quali hanno spiegato, in chiave separatista, che le esigenze delle due città sono diverse e richiedono attenzioni amministrative differenti. Presente all'evento anche l'assessore al turismo Paola Mar, che si è detta pronta ad ascoltare le proposte e cercare una strada comune contro l'abusivismo e la perdita di abitanti. Boselli ha quindi rimarcato come l'associazione non abbia una posizione definita sul referendum, proprio per la connotazione eterogenea dei soci. Una soluzione al problema è stata proposta da un socio presente: «Basterebbe un vincolo per limitare la situazione: può affittare uno, al massimo due appartamenti, solo chi risiede a Venezia». (t.borz.)
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