Il cantautore Iacampo ora sbarca su Bootleg

Mercoledì 5 Agosto 2020
Cantautore e artista a tutto campo, (Marco) Iacampo (nella foto) ama sperimentare sempre cose nuove. Fino al 7 agosto quattro suoi brani inediti saranno disponibili in esclusiva per il download digitale dalla piattaforma BTLG Bootleg (btlg.it), che promuove la musica di qualità in un momento critico per gli artisti. «Abito in campagna, a Ca' Noghera, in una fattoria: l'isolamento, per certi versi, non era una novità. Avevo la fortuna di grandi campi coltivati per le passeggiate e contatti umani importanti grazie a internet. Ho continuato a scrivere, anche se per farlo bene serve entusiasmo, e la situazione non permetteva grandi slanci. E ho ripreso un progetto artistico/grafico iniziato nel 2009 a Milano: si chiama faccette. By Marco Iacampo, lo trovate su Facebook. A settembre aprirò una galleria a Mestre e sto già lavorando al nuovo disco».
Ora il progetto Bootleg. «Mi è stato proposto da Andrea Ponzoni di Doc Live e Freecom, i promotori, con cui ogni tanto collaboro. Mi è piaciuta subito l'idea e ho pensato potesse essere un banco di prova per alcune registrazioni fatte in Brasile lo scorso anno. Nel mini Lp, che si intitola Rua Sararè 133, ci sono quattro brani significativi dell'esperienza passata a San Paolo con alcuni ospiti della nuova scena musicale brasiliana». Il Brasile come ispirazione, quindi. « Quella brasiliana è una musica piena di influenze dove non si è perso il contatto con le radici linguistiche e culturali: perciò la capisci a prescindere dalla tua comprensione e provenienza». Grazie all'inglese hai varcato i confini nazionali, ora l'italiano ti è più congeniale? E cosa pensi del dialetto? «Con l'italiano sto viaggiando di più e sono convinto ci sia un modo di scrivere canzoni nella nostra lingua che può affascinare chiunque nel mondo. La mia ricerca è tutta li: cogliere la melodia nella lingua parlata e trasformarla in canzone. Questo avveniva naturalmente nella canzone dialettale. Io stesso parlare tanti dialetti e giocare con la loro musicalità».
Paolo Crespi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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