«Il boss Donadio fa ancora paura»

Mercoledì 20 Gennaio 2021
«Il boss Donadio fa ancora paura»
ERACLEA
Luciano Donadio continua a far paura anche adesso che è rinchiuso in carcere. Lo ha rivelato Vincenzo Vaccaro, in passato tra gli uomini più vicini al boss di Eraclea (per il quale si occupò di estorsioni, riscossioni crediti, truffe e altri affari illeciti), ora collaboratore di giustizia: nell'udienza di ieri, relativa alle infiltrazioni della camorra nel Veneto orientale, celebrata in aula bunker a Mestre, il quarantaquattrenne napoletano ha sostenuto che Donadio può contare ancora su numerose persone pronte ad eseguire i suoi ordini.
Vaccaro lo ha dichiarato riferendosi ai timori che, a suo dire, ancora nutre uno degli imprenditori di Eraclea perseguitati da Donadio, Amorino Zorzetto, che a seguito di prestiti usurai ricevuti dal boss dei casalesi, fu costretto a vendere ogni suo bene per pagare gli interessi, dopo aver ricevuto minacce di ogni tipo. Zorzetto è stato a sua volta imputato e condannato per bancarotta in primo grado a concussione del processo con rito abbreviato.
«BASTA SCHIFEZZE»
«Ero stanco di vedere come buttavano la gente in mezzo alla strada, come facevano loro del male - ha dichiarato Vaccaro rispondendo alla domanda di un difensore - Ho visto la moglie di Zorzetto piangere di fronte alle minacce, dopo aver perso tutto... È per questo che ho deciso di collaborare con la giustizia, per eliminare un po' di schifezza: è stata l'unica cosa giusta che ho fatto nella mia vita».
Concluse le domande del pm Roberto Terzo, che con la collega Federica Baccaglini lo hanno sottoposto ad esame nelle precedenti due udienza, il pentito è stato interrogato ieri dagli avvocati. Prima quelli di parte civile, costituiti per enti pubblici e private associazioni, per ottenere dagli imputati il risarcimento del grave danno provocato dall'associazione criminale al tessuto sociale ed economico. A loro Vaccaro ha ricordato il ruolo di alcuni imprenditori che sono diventati complici del clan, accettando di condividere iniziative economiche assieme a Donadio, per poi partecipare a minacce e ad azioni intimidatorie ai danni di altri imprenditori, strangolati dai debiti. Il pentito ha ammesso di aver preso parte a molte operazioni di recupero crediti: «Ci si recava dagli imprenditori una prima volta per convincerli a pagare», prospettando il rischio di farsi male. «Dopo il primo avvertimento, in caso di mancato pagamento, si passava ai fatti: schiaffi, pugni, minacce con la pistola, auto incendiate...» Il tutto, stando al racconto di Vaccaro, seguendo le indicazioni precise del boss dei casalesi, al quale i riscossori riferivano ogni passo compiuto, passando nel suo ufficio in piazza ad Eraclea. Durante le visite, ha spiegato il pentito, veniva sempre precisato che quei soldi erano della camorra.
IL CONTROESAME
Poi sono iniziate le domande dei difensori, i quali hanno cercato di evidenziare contraddizioni e lacune nel racconto di Vaccaro. L'avvocatessa Federica Bassetto, che assiste Emanuele Zamuner (il rivenditore di auto accusato di voto di scambio assieme all'ex sindaco di Eraclea, Mirco Mestre, per l'appoggio elettorale che Donadio gli avrebbe garantito nel 2016) ha mostrato una foto e il pentito vi ha riconosciuto il suo assistito, mentre l'immagine era quella di un dipendente di Zamuner.
Battagliero come sempre l'avvocato Giovanni Gentilini, legale del boss, il quale ha cercato di mettere in difficoltà Vaccaro su modalità, tempi e trasparenza della collaborazione avviata con la Guardia di Finanza fin dal suo primo arresto, nel 2008, con l'obiettivo di screditare la sua versione. Numerose le domande sull'incarico che Vaccaro sostiene di aver ricevuto per dare una lezione ad un imprenditore di Udine: il boss voleva solo spaventarlo o ucciderlo? Il difensore di Donadio ha contestato al pentito di aver fornito versioni discordanti nel corso dei vari interrogatori. L'udienza si è conclusa verso le 19: il processo proseguirà giovedì 28 gennaio.
Gianluca Amadori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci