IL BILANCIO
VENEZIA Che quella che si chiude domani fosse una settimana di passione

Sabato 4 Aprile 2020
IL BILANCIO VENEZIA Che quella che si chiude domani fosse una settimana di passione
IL BILANCIO
VENEZIA Che quella che si chiude domani fosse una settimana di passione nella lotta al coronavirus, era chiaro. Giorno dopo giorno la media dei decessi non voleva saperne di arrestarsi ma mai, in oltre un mese di convivenza con il virus, il nemico invisibile aveva picchiato così duro come ieri. Nelle ventiquattrore che hanno separato il bollettino delle 17 di giovedì, a firma Azienda Zero, da quello di ieri sono stati nove i decessi inseriti in tabella.
Una scia di sangue che arriva in doppia cifra con la morte, all'ospedale di Dolo, di Luca Masato, 49 anni di Santa Maria di Sala. Il pallottoliere così si ferma a dieci morti in una sola giornata, quella di venerdì 3 aprile. Finora il giorno più triste per il veneziano.
I DATI
Come detto sono nove i decessi registrati ufficialmente da Azienda Zero, che fanno salire la contabilità a 95 casi totali dall'inizio della pandemia, che per il veneziano è fissata all'1.30 del 22 febbraio (manca ancora la registrazione del decesso di Masato che arriverà oggi, ndr). Il paese più colpito è San Donà di Piave che, oltre al ricovero del sindaco Andrea Cereser a Jesolo, conta tre croci: quelle di Guido Rossin, di 77 anni e di Roberto Ceolin, di 72 anni, ricoverati all'ospedale di Jesolo. Quindi di Ivano Babbo, di 57 anni: era stato ricoverato alla casa di cura Rizzola per altre gravi patologie.
A Mestre e Dolo gli altri decessi, di cui quattro avvenuti ieri e due nella tarda serata di giovedì ma registrati ieri nella contabilità ufficiale. All'Angelo sono spirati Paolo Gatto, 85 anni, di Favaro; Raffaele Zornetta, 58 anni, di Mira, e Camillo Carraro, 62 anni, di Mestre, tutti e tre deceduti ieri. A Dolo ieri sono morti Nicola Crispo, 78 anni di Spinea e Luca Masato (non contato ufficialmente). Sono deceduti il 2 aprile invece G. D., 71 anni di Fiesso d'Artico e I.I.M., 86 anni di Mestre.
I CONTAGI
Frenata nel numero dei nuovi positivi a Covid-19. Ieri ne sono stati registrati soltanto 35 che portano il totale dei contagiati da inizio epidemia a 1.343 mentre sono 1.125 le persone attualmente positive a coronavirus in provincia di Venezia. L'incremento di ieri fa bene sperare in proiezione futura dal momento che risulta essere il secondo più basso da tre settimana dietro al +33 mandato in archivio il 24 marzo. Segno di quel pianoro che i virologi dicono essere stato raggiunto a inizio settimana. La conferma arriva dal continuo calo dei ricoveri, scesi in totale a 275 (-18 sulle ultime ventiquattro ore) e in particolare delle Terapie Intensive, arrivate a 54 in tutta la provincia, un letto in più libero rispetto a giovedì: «un bel dato», ha commentato il dg dell'Ulss 3 Giuseppe Dal Ben. I dimessi salgono a 142.
Finora nella Serenissima sono stati fatti 17.957 tamponi di cui 9.771 negativi e 1.505 positivi, in linea con i numeri regionali. Per quanto riguarda i dipendenti dell'Ulss sono stati effettuati 2.981 tamponi di cui 112 i positivi. A proposito di personale, fino a ieri sono stati assunti a tempo indeterminato 104 operatori tra i quali 26 medici, 1 biologo, 41 infermieri, 7 tecnici laboratorio, 1 tecnico della prevenzione, 3 assistenti sanitari e 6 autisti di idro-ambulanze.
«Di questa malattia mi sta preoccupando tutto, va presa con molta attenzione - ha puntualizzato Dal Ben - Finché non si stabilizza le attenzioni sono massime ovunque e l'idea di indossare la mascherina tutti è un passo di civiltà per difendere la comunità nella sua globalità».
MILLE BAMBINI
Nota positiva, le nuove nascite che da gennaio sono state 1.070, e sono superiori anche ai primi tre mesi dello scorso 2019, senza pandemia.
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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