I vip nel libro nero di Epstein ora trema anche Hollywood

Mercoledì 14 Agosto 2019
I vip nel libro nero di Epstein ora trema anche Hollywood
L'ALTRO FRONTE
«Sapesse quanto materiale scottante ho su molti potenti...». A parlare, esattamente un anno fa, era Jeffrey Epstein, in un lungo colloquio con James Stewart del New York Times. Travolto dalle accuse di abusi su minori e di sfruttamento della prostituzione minorile, non nascondeva di avere informazioni imbarazzanti e compromettenti sulle inclinazioni sessuali e sull'uso di droghe da parte di personalità della politica, dello spettacolo, della moda, della finanza. Insomma di tutto quel mondo che - tra New York, Hollywood, Palm Beach, passando per Parigi e le Isole Vergini - ruotava attorno ai mega party e ai festini che il finanziere suicida organizzava nelle sue lussuose dimore. E ora che il controverso miliardario si è tolto la vita sono ancora in molti a tremare, forse ancor più di prima. Perché al vaglio degli investigatori e degli inquirenti è tornato quel black book di Epstein che, più che una rubrica di contatti, assume le inquietanti sembianze di una vera e propria lista nera. Lista già pubblicata nel 2015 e rubata dalla casa del finanziere da un dipendente che tentò invano di venderla.
LA RETE
Dentro, secondo quanto riporta il New York Magazine, c'è di tutto, centinaia e centinaia di nomi tra quelli delle vittime degli abusi sessuali e quelli dei contatti di lavoro e social. Così come pieno zeppo di nomi noti e del jet set è il registro di volo dell'aereo privato di Epstein, quel Lolita Express su cui portava i suoi amici nell'isola privata dei Caraibi. Quella Isle of Sin, isola del peccato, dove nelle ultime ore è scattato un raid dell'Fbi per cercare di scovare tracce di ciò che accadeva veramente, elementi da trasformare in eventuali prove nel corso dell'indagine.
L'elenco dei nomi venuto alla luce è interminabile, e dimostra quanto fitta e trasversale fosse la rete del miliardario newyorchese. Una rete che probabilmente gli ha permesso di sopravvivere per decenni ad accuse pesantissime come nulla fosse, nella più piena impunità e mantenendo alta la propria credibilità. Ci sono numeri, domicili e indirizzi email di personaggi del mondo del cinema e dello spettacolo come Woody Allen, Kevin Spacey, Bill Cosby, tutti travolti da scandali sessuali. Ci sono quelli di star della musica come Mick Jagger e di figure legate alla monarchia britannica come il principe Andrea d'Inghilterra, amico personale di Epstein, e della sua ex moglie Sarah Ferguson, a cui il finanziere americano avrebbe prestato 18 mila dollari per estinguere un debito. C'è persino Charles Spencer, il fratello di Lady Diana, scovato tra i nomi del registro di volo.
I POLITICI
E poi ancora personalità del calibro di Tony Blair, Michael Bloomberg, Richard Branson, Rupert Murdoch, persino Henry Kissinger e Ted Kennedy. C'è chiaramente Bill Clinton, che più volte avrebbe volato sul Boeing di Epstein per recarsi ai Caraibi: un aspetto sul quale Donald Trump ha chiesto venga fatta chiarezza, come sull'intera vicenda della morte del finanziere. Il presidente nei giorni scorsi ha strizzato l'occhio alle varie teorie complottiste secondo cui dietro al suicidio di Epstein ci sarebbero addirittura i Clinton. Ma nel black book naturalmente c'è anche Trump e una serie di personaggi a lui molto legati: da Steve Bannon al miliardario Tom Barrack. Proprio Trump, Barrack ed Epstein nel jet set degli anni 80 e 90 venivano chiamati «i tre moschettieri», anche se oggi tutti prendono le distanze dal finanziere suicida.
Non mancano infine i nomi italiani. C'è il finanziere Andrea Bonomi, coinvolto nello scandalo dei Panama Papers, e quel Flavio Briatore che insieme all'allora fidanzata Naomi Campbell fu fotografato vicino ad Epstein e alla sua inseparabile Ghislaine Maxwell in occasione di un party a Saint Tropez, organizzato nel 2002 per celebrare il compleanno della top model.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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