I turisti: «Che disastro le strade»

Domenica 25 Agosto 2019
I turisti: «Che disastro le strade»
CHIOGGIA
«Chioggia piace davvero ai turisti. Indubbiamente, a Ferragosto, gli affari sono andati a gonfie vele. Apprezzati anche gli intrattenimenti. Gli ospiti si sono, però, lagnati del fatto notare che molte strade versano in condizioni pietose. Alcuni di loro erano addirittura indignati. Non riuscivano a capacitarsi del fatto che le vie di una città così bella e ricca d'arte trascuri le proprie vie». Lo afferma il presidente del consorzio Lidi di Chioggia Renzo Bonivento. «Si tratta dice di una situazione che si trascina ormai da troppo tempo. Qualcosa, in effetti, quest'anno, è stato fatto. Troppo poco, però, qualora si consideri che, di buche e di crepe, se ne notano proprio da tutte le parti. Quel che manca prosegue è la piccola manutenzione. Basterebbe un po' di bitume scaricato e pressato al primo apparire dei danni causati dalle intemperie e dall'usura. A Chioggia, invece, fra la segnalazione delle nuove buche e l'intervento trascorrono settimane, se non addirittura mesi. Evidentemente, la ricerca delle ditte disposte ad intervenire comporta perdite di tempo inaccettabili. Forse, il Comune dovrebbe ripristinare una propria, piccola squadra lavori».
LE ZONE
Secondo Bonivento, il peggio lo si noterebbe lungo le rive del centro insulare, lungo la fondamenta del Lusenzo, a Sottomarina, e sul lungo ponte di Va da Rio. «In Riva Canal Lombardo denuncia il presidente dei Lidi i cubetti di porfido si muovono sotto la pressione delle ruote degli automezzi, proprio perché nessuno provvede sistematicamente a riempire le fessure con la sabbia. I ciclisti debbono stare bene attenti mentre la percorrono. Capita sovente, infatti, che qualche cubetto sollevato dal passaggio di un mezzo relativamente pesante, uscito dalla propria sede, finisca pericolosamente nel bel mezzo della carreggiata. I turisti che entrano ed escono con l'auto dal centro storico transitando lungo il ponte di Val da Rio hanno invece fatto notare che, in corrispondenza delle giunzioni tra le varie campate, le crepe sono talmente larghe da provocare forti sobbalzi. Cosa aspetta, il Comune a farle tappare? Che dire, poi, delle condizioni in cui versa il selciato del Lusenzo? Basta percorrere la riva, anche a piedi, per poter constatare che un gran numero di lastroni non è più ancorato solidamente alla sottostante massicciata. Passandovi sopra in bicicletta, oltre al traballare, si avverte perfino il rumore dei sassi che cozzano l'uno contro l'altro». Un altro neo, rilevato dai turisti, consiste nell'accaparramento furbesco degli spazi ove, in teoria, chi dispone dell'apposito permesso dovrebbe essere libero di poter parcheggiare. «Un crescente numero di residenti denuncia Bonivento prima di andarsene con la propria vettura, riserva il posto per sé, piazzandovi nel bel mezzo uno o più ciclomotori. Il Comune dovrebbe intervenire perché, davvero, non se ne può proprio più».
Roberto Perini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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