I familiari: «Ogni sera baciamo la vostra foto»

Mercoledì 15 Luglio 2020
MUSILE
Sul fondale del palco usato come altare era dipinto il sole che sorge accanto a quattro colombe e sopra erano appese altrettante stelle, che il parroco don Flavio Zecchin ha indicato come «appese nel cielo di Dio: anche noi siamo chiamati a brillare, una luce che costruiamo con le sue parole, giorno per giorno». Un dolore composto quello che si respirava ieri sera nel campo sportivo all'oratorio di Musile dove si è svolta la messa in suffragio dei quattro giovani. Mezz'ora prima 450 sedie erano già occupate, con i primi posti riservati ai familiari. Circa 600 cittadini hanno seguito la cerimonia, alcuni in piedi anche in strada. E poi molti si sono trasferiti in piazza a San Donà per la serata-concerto dedicata ai ragazzi.
All'inizio della cerimonia sono state lette due lettere. L'amico Giulio Marian ha tratteggiato un ricordo personale dei quattro giovani. E Federico Guida ha letto un testo scritto da Thomas Frasson, fratello di Eleonora: «Voi non siete quella telefonata nel cuore della notte, le nostre urla straziate, i pianti, non siete il cordoglio infinito fuori dalle nostre case di quel 14 luglio 2019. Non siete il dolore di Angela, Elisa, Mario, Andrea, Leonardo, Romina, Marco, Ilaria, Milena, Massimo, Letizia, Luca, Elisa e Thomas. Non siete le lacrime di una comunità che si è stretta e si stringe attorno alle famiglie. Tutto questo è successo, ma non è ciò che siete. Baciamo di continuo le vostre immagini prima di dormire, pensando che quel bacio possa arrivare a voi, immaginiamo i vostri volti sorridenti, sentiamo i brividi quando pensiamo di cingervi. Ogni giorno speriamo che quella porta si apra, sappiamo che non accadrà, ma lo speriamo sempre. Voi siete la speranza di un incontro, siete la porta che si apre, la luce che entra nelle nostre vite anche quando siamo tristi. Entrate nella nostra mente e guardando quella foto pensiamo guarda che meraviglia che sei. Parliamo di voi al presente perché nessuno muore finché vive nel cuore di qualcuno. Voi siete nel cuore di quattro famiglie, di parenti, amici, di una comunità intera. Per questo Eleonora, Leonardo, Riccardo e Giovanni vivrete per sempre. Ancora una volta vogliamo dirvi grazie di aver riempito le nostre vite». (D.Deb.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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