I DATI ITALIANI
In Italia, secondo i dati Istat, una famiglia su quattro non

Venerdì 27 Novembre 2020
I DATI ITALIANI
In Italia, secondo i dati Istat, una famiglia su quattro non ha accesso a internet da casa e poco meno di una famiglia su due non dispone di una connessione veloce a banda larga.
Gli ultimi dati Istat disponibili riferiti agli anni 2018-2019 evidenziano come il 12,2% dei ragazzi tra i 6 e i 17 anni (850mila) non abbia un computer o un tablet a casa; questa percentuale sale a quasi il 20% nel Mezzogiorno (circa 470mila) e si ferma al 10,9% nel Centro e al 7,5% nel Nord. Inoltre, anche laddove sono presenti PC in casa, il 57% dei ragazzi deve condividere la sua dotazione tecnologica con la famiglia e soltanto il 6,1% dei ragazzi tra i 6 e i 17 ha a disposizione un computer o un tablet.
Non sono solo le disponibilità di banda larga o di connessioni adeguate a rendere difficile per molte famiglie mettere a disposizione dei propri figli studenti un computer con il quale studiare soprattutto in questa fase di didattica a distanza: il costo della tecnologia e dell'accesso alla rete può essere difficile da sostenere in un'unica tranche. Si rende così necessario l'accesso a un credito particolarmente agevolato. Diventa quindi fondamentale sostenere le famiglie più fragili e i giovani nel loro percorso di formazione, dalla scuola primaria all'università.
Il tasso di occupazione dei laureati in Italia è pari al 76,8%, una percentuale in crescita rispetto al 2008 e di gran lunga superiore a quanto osservato tra i diplomati (64,9%) e tra coloro che si sono fermati alla licenza media (44,2%). Inoltre, tra i laureati il tasso di disoccupazione è pari al 5,7%, un dato decisamente inferiore al totale italiano (pari al 10%). Differenze significative sono presenti in ogni area geografica: tra i laureati la percentuale di disoccupati è pari al 3,4% nel Nord-ovest, al 3,7% nel Nord-est, al 5,4% nel Centro e sale al 10,2% nel Mezzogiorno dove però la disoccupazione complessiva della popolazione raggiunge il 17,6%.
FRAGILITÀ
Tra le componenti più fragili della popolazione, soprattutto in questa fase di emergenza vi sono le donne. La pandemia e le misure di contenimento alla diffusione del virus stanno mostrando effetti importanti sull'organizzazione familiare e possono aggravare le difficoltà di conciliazione tra esigenze di vita e di lavoro. Se si considera il tasso di occupazione, il divario di genere è storicamente molto ampio: nel 2019, nonostante il lieve miglioramento osservato negli ultimi anni, è stato pari a 18 punti percentuali nella fascia di età 15-64 anni (68% tra i maschi e 50,1% tra le donne), con punte superiori ai 23 punti percentuali nel Mezzogiorno (56,6% contro 33,2%). Conferme in tal senso vengono anche dal tasso di disoccupazione che già nel 2019 presentava valori più elevati per la componente femminile: a fronte di un dato del 9,1% per gli uomini, il tasso saliva all'11,1% tra le donne, con circa una donna su cinque disoccupata nel Mezzogiorno. Se si considera la popolazione compresa tra 25 e 34 anni, la percentuale di donne disoccupate sale in Italia al 16,5%, con più di una su 3 per Sicilia, Calabria e Campania.
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