I Comitati contro il nuovo polo sanitario «No all'abbattimento del monoblocco»

Venerdì 24 Maggio 2019
LIDO
«No all'ipotesi di abbattimento del monoblocco all'ex ospedale al mare». Il presidente della municipalità del Lido e Pellestrina, Danny Carella (Pd) è chiaro. Il progetto, annunciato dal sindaco Luigi Brugnaro, di creare una nuova struttura sanitaria, con Pronto soccorso, realizzata dai privati nell'ambito della riconversione dell'ex ospedale al mare, fa discutere. E in isola agita le acque.
Non è la prima volta che si torna a parlare di un possibile abbattimento del monoblocco. Da anni questo tema torna a far capolino nel dibattito. «Urge fare chiarezza - commenta Carella - dalle informazioni che avevamo il monoblocco non era in discussione. L'uscita del sindaco, invece, ci preoccupa perché mette in pista una serie di dubbi. Ben venga se ci dovesse essere un potenziamento dei servizi sanitari per la cittadinanza, ma senza mettere in discussione il monoblocco. Chiediamo all'amministrazione comunale di fare la necessaria chiarezza su un tema che, da sempre, sta a cuore ai lidensi che ancora ricordano i tagli ai servizi sanitari e la chiusura dell'ospedale al mare, come una ferita aperta».
Il professor Amerigo Restucci, ex rettore dello Iuav dal canto suo, pur non entrando nel merito del progetto, segnala la mancanza di un progetto complessivo, anche dal punto di vista urbanistico dell'area. Anche l'avvocato Francesco Mario d'Elia, per l'associazione Venezia Libera. «Lo spostamento del monoblocco andava fatto ancora quaranta anni fa, spostando tutti i servizi al San Camillo - attacca d'Elia - non si è voluto realizzare e adesso il monoblocco non può essere messo in discussione».
Conclude la panoramica delle opinioni Paolo Fumagalli del Comitato ambientalista altro Lido e del Movimento per la difesa della sanità pubblica. «Le parole del sindaco mi hanno infastidito - dice Fumagalli - non si può pensare che questo progetto rivaluterà per i cittadini la spiaggia di fronte al monoblocco. Anzi, se arriveranno il Club Med e i privati, alla spiaggia accadrà l'esatto contrario. L'area sarà chiusa ad uso dei clienti e noi non potremmo neanche entrare. Quindi nessuna valorizzazione. La zona diventerà inaccessibile ai lidensi. Se arrivasse il Club Med, poi, sarà la fine del monoblocco, perderemo anche la piscina con acqua di mare per la talassoterapia». Fumagalli allarga il ragionamento. «Si parla da tempo della riconversione dell'ex ospedale al mare in struttura ricettiva - conclude Fumagalli - per ora non si è visto ancora nulla ma intanto, questo, ha bloccato l'inserimento di nuovi servizi sanitari al monoblocco, su cui eravamo già in sintonia con il dg dell'Ulss 3».
Lorenzo Mayer
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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