LA MOSTRA
Canova accettò di ritrarlo perchè George Washington era un

Venerdì 9 Novembre 2018
LA MOSTRA
Canova accettò di ritrarlo perchè George Washington era un galantuomo. Anche nell'Ottocento, evidentemente, un politico che rinunciava al proprio potere, faceva notizia. E oggi, a 200 anni da quella commissione, la storia dell'unica scultura americana del maestro arriva alla Gipsoteca di Possagno: da domenica al 28 aprile 2019 il busto dedicato a George Washington e realizzato per il Parlamento di Raleigh sarà al centro di una mostra/evento che arriva dal Frick Museum di New York. Alla Gypsotheca dunque il racconto di un monumento perduto, prima e unica opera eseguita da Canova per gli Stati Uniti. Per la prima volta si vedranno riuniti il modello preparatorio in gesso a grandezza naturale, quattro modellini preparatori, i disegni e le incisioni di traduzione. Completano l'esposizione il ritratto di Canova dipinto nel 1815 da Thomas Lawrence, due busti di Jefferson e Washington realizzati da Hudon, due ritratti dipinti dei due presidenti americani, le prime idee di sviluppo per un monumento presidenziale e tutto il carteggio esistente dedicato a questo capolavoro.
ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE
Esposti anche i tre modelli in gesso che lo scultore realizzò a partire dal 1817. Per le fattezze del volto lo scultore ricevette una copia del busto di Washington scolpito da Giuseppe Ceracchi nel 1795. Accadeva duecento anni fa: fu il Parlamento della Carolina del Nord ad incaricare Thomas Jefferson di realizzare un busto del grande statista. E la scelta cadde su Canova, che era di fatto lo scultore dello star system. Era il 1816 quando il Parlamento di Raleigh, nella Carolina del Nord, che voleva collocare una statua, a figura intera, di George Washington nella sala del Senato, incaricò Thomas Jefferson di ricevere lo scultore che meglio riuscisse in questa commissione. E Jefferson era convinto che nessuno scultore americano fosse all'altezza dell'incarico, e per questo propose il nome di Antonio Canova, uno degli artisti europei più celebrati. L'opera venne svelata nel 1821, nel Campidoglio di Raleigh. Solo un decennio più tardi un tragico incendio divampò nel palazzo del Parlamento riducendo la statua a un ammasso di frammenti.
NEL CUORE DI POSSAGNO
La mostra di Possagno ripercorre la storia del capolavoro perduto. La mostra è curata da Mario Guderzo in collaborazione con Xavier F. Salomon, chief curator della Frick Collection. Il catalogo della mostra includerà la trascrizione di tutta la corrispondenza relativa alla commissione e saggi di Xavier Salomon, Mario Guderzo, e di Guido Beltramini, direttore del Palladio Museum di Vicenza che aveva curato la mostra su Thomas Jefferson e Palladio. «È un grande piacere per la Frick Collection aver collaborato con il Museo Canova di Possagno e con la Venice International Foundation alla mostra Canova's George Washington. Se non fosse andata distrutta, la scultura di Canova costituirebbe oggi senza dubbio uno dei principali tesori artistici degli Stati Uniti - dichiara Xavier F.Salomon, curatore della mostra alla Frick Collection - L'obiettivo di questo progetto è stato di ridare vita a uno tra i più importanti capolavori europei del XIX secolo che raggiunsero l'America quando la storia della nuova nazione era agli albori.
ITALIA E STATI UNITI
La statua incarna uno dei primi rapporti tra Italia e Stati Uniti e attraverso questa mostra ci auguriamo di rinnovare tale amicizia. «La scultura in marmo fu inviata in America e arrivò a Raleigh il 24 dicembre 1821. Con una solenne cerimonia fu collocata nella rotonda della State House su un basamento quadro con dei bassorilievi scolpiti da Raimondo Trentanove. Il Presidente è rappresentato seduto vestito come un condottiero romano con la corazza e la clamide che dopo aver deposto il bastone del comando e la daga si atteggia alla scrittura sulla tavola trattenuta con la mano sinistra nella quale è inciso l'incipit del Farewell Address il discorso di congedo alla Nazione George Washington / to the People of the United States Friends and Fellow-Citizens. La storia del monumento prosegue nel tempo e si ferma al 21 gennaio del 1831 quando un incendio alla State House distrusse il capolavoro canoviano che fu rifatto, grazie proprio all'esistenza del modello conservato alla Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno. Nel 1970 lo scultore veneziano Romano Vio fu incaricato di replicare il monumento che fu inviato a Raleigh ed oggi sostituisce il capolavoro canoviano all'interno del senato.
NUOVA STATUA
«Siamo convinti che la Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno e la Frick Collection di New York abbiano iniziato un grande percorso di valorizzazione dell'importantissimo patrimonio culturale italiano in cui Canova fu un eccellente protagonista. Non va mai dimenticato - afferma Franca Coin, presidente Venice International Foundation - il ruolo fondamentale che egli ebbe nel recupero delle opere d'arte prelevate dall'Italia da Napoleone. Solo lui, secondo papa Pio VII Chiaramonti, possedeva la diplomazia necessaria per convincere i francesi alla restituzione di importantissimi capolavori. Canova si conferma in questa occasione con un eccellente diplomatico capace di relazionarsi col mondo e di essere l'interprete di un nuovo linguaggio universalmente comprensibile perché da lui sempre utilizzato: la classicità. L'esposizione accende i riflettori su una delle commissioni meno conosciute del grande scultore, che ne rivela il grande cosmopolitismo. Washington e Canova: un welcome back destinato a dare luce ad una delle statue pubbliche meno conosciute del celebre scultore. Forse Canova non fu, in senso stretto, un cervello in fuga. Senza dubbio però, se il made in Italy si è presto imposto come stile dominante negli Stati Uniti è merito suo. Insieme a Lorenzo da Ponte, Canova fu il Veneto più celebre negli Stati Uniti all'inizio dell'Ottocento. Per questo negli Usa è in atto una Canova Renaissance: nel 2020 una grande mostra sullo scultore è in programma alla National Gallery di Washington.
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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