L'ironia contro la cellulite

Martedì 11 Dicembre 2018
L'ironia contro la cellulite
IL LIBRO
Può una donna fare una dichiarazione d'amore alla sua peggior nemica? Certo, ci vuole un bel po' di coraggio, ma anche e soprattutto una robusta dose di (auto)ironia. Quella che ha avuto Martina Semenzato, la veneziana autrice di un libro che promette di incuriosire perfino gli uomini, visto che di mezzo ci sono pure i rapporti di coppia: il titolo è I love cellulite (Guida Editori) e il sottotitolo giura di riuscire ad insegnare non solo «come affezionarsi» all'odioso processo infiammatorio del tessuto adiposo che porta alla ritenzione e al ristagno di liquidi negli spazi intercellulari... ma addirittura a «vivere contente».
L'UMORISMO
Come riconosce l'imitatore Dario Ballantini nella prefazione, solo una donna poteva riuscirci: «Le donne possono farlo, possono superare l'estetica con una presa di coscienza del proprio potenziale aspetto umoristico finora relegato maggiormente ai maschi». Quella naturale comicità che porta Alice, la moglie-mamma del fenomeno social The Pozzolis Family, a confidare di aver «già prosciugato il plafond della carta di credito di Giamma (il marito, ndr.) comprando una quantità tale di alghe, fanghi, foglie di betulle, piantagioni di caffé... che oltre a non risolvermi il problema della cellulite, mi faranno ritenere responsabile della desertificazione terrestre». Il manuale semi-serio di Semenzato in fondo è questo: il racconto disincantato (e autobiografico: «A forza di averla sempre con me, alla malefica mi sono affezionata») di una lotta impari contro un avversario pressoché invincibile, ma su cui il marketing farmaceutico spinge parecchio e i condizionamenti culturali incidono altrettanto, col risultato di intrecciare temi leggeri quali le relazioni sentimentali e le chiacchiere femminili con questioni molto più serie come i limiti estetici imposti dalla società e la degenerazione di un inestetismo in vera e propria malattia.
I CAPITOLI
Ecco allora nove capitoli che spaziano dalle creme alle tisane, dai massaggi alla chirurgia, fra intensi spaccati di vita vissuta ed esilaranti citazioni di comici e scrittori (fra cui primeggiano, ça va sans dire, le esponenti femminili delle rispettive categorie, da Luciana Littizzetto a Oriana Fallaci). Fino al consiglio conclusivo (che l'autrice anticipa già nella premessa perché «no, non è uno spoiler!») e cioè «la leggerezza»: non di glutei e di cosce, o perlomeno non solo, bensì di animo e di spirito. Si parte con «Le origini del male», fra riferimenti scientifici e interpretazioni irrazionali. Poi si passa a «Cremeland», viaggio nella terra delle pomate più o meno miracolose. Quindi il giro fra «I massaggi», con tutto il suo seguito di costi e suggerimenti. Ma si va pure sul filosofico con «La letteratura cellulitica», aggiornata al tempo delle faccine. C'è chi si affida ai professionisti del settore e chi invece si improvvisa: nella sezione «Creme e tisane fai da te, pozioni magiche e intrugli vari», compaiono così le ricette per preparare un «Pinzimonio scrub» o un «Elisir tibetano di eterna giovinezza e longevità». Non dovessero funzionare quelle, ci sono «Le macchine infernali»: tutto su radiofrequenza, carbossiterapia, icoone e affini. Se la cellulite è perfida (oltre che «#Social», da cui la proposta di postarla con l'hashtag #ILoveCellulite), nella tesi di Semenzato la donna lo è di più, «Degna figlia di Eva» qual è. Per cui, e siamo arrivati alla laicissima morale della femminilissima storia, che sarà mai per «Due buchetti sul c...»?
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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