IL LIBRO
Il legame fra Gianni Brera (nella foto) e il Nordest si arricchisce

Mercoledì 20 Febbraio 2019
IL LIBRO
Il legame fra Gianni Brera (nella foto) e il Nordest si arricchisce di un nuovo capitolo grazie a Slow Food e a un docente veneto: è infatti curata dal bassanese Dario Borso (prof di filosofia alla Statale di Milano) Dalla Bassa, raccolta di racconti inediti del Gran Padano di cui proprio quest'anno ricorre il centenario della nascita. Un comitato sta organizzando eventi a partire dalla tappa del Giro d'Italia che renderà omaggio alla natìa San Zenone Po. Brera è stato il giornalista sportivo più famoso del secolo scorso: chiamato anche Gioann del Po, Poeta degli stadi (cit. Giorgio Lago), il libero della Bassa o l'Arcimatto (da una sua celeberrima rubrica sul Guerin sportivo) coniò millanta neologismi oggetto anche di tesi di laurea e scrisse pure un libro per il Gazzettino (Petrarca Padova, una sfida all'Italia, 1988). Ora l'associazione Slow Food, attraverso l'omonima casa editrice, pubblica questi 4 racconti scritti in gioventù (fine anni Trenta dal Brera appena 19enne), un volumetto di 90 pagine (costo 10 euro) che è frutto del lavoro di archivista di Dario Borso e di Paolo Brera, figlio di Gianni, che ha scritto la postfazione.
Le pagine raccontano i luoghi di nascita, della Bassa padana. Con la semplicità dei 19 anni - ma da cui traspare già l'arte che lo porterà ad essere il padre della letteratura sportiva - e con l'immediatezza dello scrittore in erba rivela già la sua passione per il cibo, per la tavola e l'umanità che vi ruota attorno. Ecco spiegato perchè Slow Food l'ha inserito nella collana Piccola biblioteca di cucina letteraria. Da ricordare che una Bibbia dell'enogastronomia italiana resta tuttora La Pacciada scritta nel 1973 da Brera insieme al grande enologo Gino Veronelli.
IL CURATORE
Dario Borso, 69 anni, bassanese di Cartigliano, docente di filosofia alla Statale di Milano neopensionato, racconta che «la dedizione per Brera affonda le sue radici nei primi anni 60 quando sulla corriera che mi portava a scuola in quel di Bassano divoravo gli scritti del giornalista che poi ho seguito attraverso le sue cronache, le rubriche, i passaggi tv, ovviamente i libri (la bibliografia è molto amplia, ndr) e che spero di poter seguire ancora visto che ci sono altri racconti, di tema non eno-gastronomico, ritrovati grazie alla mia passione per gli archivi e le ricerche storiche».
Gigi Bignotti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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