Ecco Eva e le sue donne

Sabato 18 Maggio 2019
Ecco Eva e le sue donne
L'ESPOSIZIONE
In un paio di scatti in bianco e nero c'è una languida Marilyn Monroe distesa su un letto avvolta da un lenzuolo. Vedere e non vedere è il tocco straordinario dell'eros. In un'altra foto, sempre la bionda mozzafiato, è distesa di fianco, con gli occhi chiusi. Immagini da sogno per una diva di fronte a quelle di un'altra collega come Marlene Dietrich, con le sue gambe sinuose, nelle sue pose sfrontate o sul palco per uno spettacolo. Insomma, simboli del cinema, della bella vita e della fotografia. Scatti, ancor più affascinanti, se ad interpretarli è una donna, una fotografa come Eve Arnold, una fotoreporter che ha segnato la storia della cronaca, che ci ha consegnato atmosfere cinematografiche e i suoi protagonisti.
Ora le foto di Eve Arnold (al secolo Eve Cohen), figlia di un rabbino emigrato dalla Russia in America, nata nel 1912 e scomparsa alla soglia dei cento anni nel 2012, sono in mostra in Villa Bassi Rathgeb, un gioiello cinquecentesco che prende il nome da Roberto Bassi Rathgeb, collezionista bergamasco, scomparso nel 1972 che donò la sua Pinacoteca alla città di Abano.
IL PERCORSO
Ed è qui che ieri, è stata inaugurata la mostra Tutto sulle donne. All about women, a cura di Marco Minuz, con la collaborazione di CoopCulture, (fino all'8 dicembre) che permette di ammirare 75 fotografie che riassumono il percorso artistico e fotogiornalistico di Eve Arnold, che contende ad un'altra fotografa come Inge Morath (di cui è in corso una mostra a Ca' dei Carraresi a Treviso) il primato di prima donna a far parte della storia dell'Agenzia Magnum, fondata nel 1947 da Robert Capa e che da sempre è pietra miliare della fotografia dalla metà del Novecento. Nella mostra si racconta tutto l'itinerario culturale della Arnold: le rivoluzionarie, perchè ritenute troppo scandalose immagini del ghetto di Harlem nei primi anni Cinquanta; il geniale lavoro di testimonianza con il ciclo A baby's first five minutes in cui documenti i primi minuti di vita dei neonati con le loro mamme all'ospedale di Port Jefferson negli Stati Uniti. E ancora le foto di una viaggio alla ricerca dell'animismo e dei vodoo nell'isola di Haiti verso la fine degli anni Cinquanta. Immagini documentarie che da sole sono e diventano articoli giornalistici. Ma il nome di Eve Arnold è legato soprattutto al cosiddetto ciclo delle celebrità. Prima fra tutte proprio l'icona delle bellezza mozzafiato come Marilyn Monroe ritratta dagli anni Cinquanta immortalata lungo parte della sua vita fino a poco prima del suicidio;, con il pubblico e sul set de Gli spostati, insieme a Clark Gable. Ma non c'è solo lei.
JOAN AL TRUCCO
Ci sono anche Joan Crawford fotografata nella sua bellezza austera e ancor più Marlene Dietrich, l'attrice tedesca, fuggita al tempo del nazismo dalla Germania, e che troverà approdo negli Stati Uniti, raccontata mentre è in prova con l'orchestra alla Colombia Records, in una atmosfera da tabarin anni Cinquanta. Concludono il percorso le immagini di alcuni reportages a colori realizzati in alcune parti del mondo, dal Medio all'Estremo Oriente; in Afghanistan, Cina e Mongolia in particolare, focalizzando la sua ricerca soprattutto sulla donna. «Paradossalmente penso che il fotografo debba essere un dilettante del cuore - diceva Eva Arnold - qualcuno che ama il mestiere. Deve avere una costituzione sana, uno stomaco forte, una volontà distinta, riflessi pronti e un senso di avventura. Ed essere pronto a correre dei rischi». Tutte qualità indispensabili per raccontare il mondo.
Paolo Navarro Dina
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci