C'era una volta l'Ulivo di Prodi Colasio e la coalizione mancata

Domenica 16 Dicembre 2018
IL LIBRO
Quattro anni di ricerche. Nell'archivio di Romano Prodi e dei Comitati per l'Italia che vogliamo. E alla fine il materiale raccolto, tra cui moltissimo inedito, è stato davvero tanto: resoconti, verbali interni e sondaggi, mai divulgati e rimasti stipati in una cantina di Bologna. Andrea Colasio, ex deputato per due legislature, li ha recuperati e utilizzati per raccontare la vera storia dell'Ulivo, diversa da come è stata conosciuta finora. È uscito in questi giorni il libro scritto dall'assessore alla Cultura patavino, intitolato Il tempo dell'Ulivo (ed. il Mulino), con introduzione di Arturo Parisi, che verrà presentato martedì prossimo alle 17,30 in Sala Anziani a Palazzo Moroni. È lo stesso autore a spiegare perché, a vent'anni dalla caduta del governo dell'Ulivo, è ancora attuale chiedersi oggi che cosa abbia rappresentato. «Intanto - spiega - c'è da sottolineare che per la prima volta emerge tutta la verità, proprio in questa fase in cui il Partito Democratico è allo sbando, è un cumulo di macerie. Allora l'Ulivo rappresentava la speranza di creare un nuovo rapporto tra politica e società, post tangentopoli. In quel momento, cioè nel 1995, il linguaggio era simile a quello odierno del Movimento 5 stelle e pure l'Ulivo, come ora i grillini, veniva percepito come vettore di un mutamento che andava oltre i partiti politici. Credo che il mio libro rappresenti il primo affresco storico su una fase cruciale del sistema politico italiano, quando si passa dalla prima alla seconda Repubblica, dai partiti della partitocrazia, alle coalizioni maggioritarie. Nelle intenzioni di Prodi e Parisi l'Ulivo doveva essere un partito che si affiancava, pur contrapponendosi, al Pds».
LA STRATEGIA
In che senso? «Parisi sosteneva che all'ombra della Quercia non dovevano esserci cespugli, ma un altro grande albero, appunto l'Ulivo. Invece la storia ha avuto uno svolgimento diverso e alla fine è diventato il simbolo della coalizione del centrosinistra, depotenziando Prodi, leader che non portò in Parlamento le sue truppe, ostaggio di D'Alema, e di Marini». E in un capitolo ricostruisce proprio questa dinamica che portò alla crisi. «Sì, quando parlo del complotto di D'Alema e Marini, che avrebbe portato alla sua caduta nell'ottobre del 1998. E va detto che quella caduta una lezione la diede: sostituire un leader eletto dai cittadini con un altro indicato dalle segreterie dei partiti, non portò fortuna all'artefice dell'operazione: penso a D'Alema, le cui strategie da allora furono condizionate negativamente da quella scelta».
CARTE INEDITE
Lei ha parlato anche di inediti, quali i più interessanti? «Per esempio il dossier dei grafici per disegnare il simbolo. E poi la documentazione prodotta dai Comitati territoriali. Di un certo interesse è pure la vicenda del mitico Programma di Prodi, il libretto verde che contiene un mistero, in quanto le bozze elaborate dallo stesso Prodi a dicembre del 1995, e presentate alla stampa denotano incredibili differenze. E non si sa chi le apportò: inizialmente si parlava di coalizione dell'Ulivo che diventava soggetto politico unitario, ma alla fine la parola coalizione sparisce e tornano i partiti. Curioso è infine scoprire che il responsabile del Circolo dei giovani prodiani di Firenze era Matteo Renzi che di lì a qualche anno avrebbe chiuso i conti con quello stesso D'Alema che era stato l'artefice della sconfitta dell'Ulivo come nuovo soggetto politico».
IL FUTURO
Quale futuro potrà avere il centrosinistra? «Credo che gli si prospetti una lunga marcia nel deserto, con esiti imprevedibili. Certo, ritrovare quel desiderio di cui l'Ulivo era stato la cifra, quella capacità di mettersi in sintonia con le domande che segnano la società italiana, può essere un requisito, ma poi dovranno comparire nuovi leader. Il rischio, però, è quello della residualità. E la vera storia dell'Ulivo che ho cercato di ricostruire nel libro, può fornire sollecitazioni e insegnamenti. Almeno spero».
Nicoletta Cozza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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