«Gruppi spaccati? No, solo diversi»

Martedì 23 Ottobre 2018
«Gruppi spaccati? No, solo diversi»
IL CASO
MESTRE «Spaccatura? Non è così. Piuttosto è più corretto parlare di diversificazione delle associazioni che si occupano della stessa funzione, che è il controllo di vicinato. Diversificazione che va letta come una ricchezza perché denota che l'impegno civico per la sorveglianza di quartiere sta crescendo e si sta allargando, e questo non può che essere positivo». Enrico Gavagnin, delegato del sindaco al controllo di vicinato, replica così alle dichiarazioni del referente per la terraferma dell'associazione, Giorgio Naia, sulle divisioni e le frizioni interne al grande arcipelago - 160 gruppi, migliaia di persone coinvolte che in città si occupa del presidio del territorio a supporto delle forze dell'ordine.
METAMORFOSI
«Come le persone, anche le associazioni sono in continua metamorfosi. A livello nazionale, da quest'anno esistono tre associazioni del controllo di vicinato, nate dopo la scissione dell'unica associazione sorta nel 2009 giustifica Gavagnin . Così può succedere anche nell'ambito del nostro Comune, ma l'amministrazione dialoga con tutte le associazioni ponendole tutte sullo stesso piano. D'altronde il protocollo firmato da 18 (ora 22) comuni con la Prefettura due anni fa prende a riferimento il fenomeno del controllo di vicinato, non una realtà associativa specifica». Il delegato del sindaco ribatte punto per punto alle accuse. «La riunione al centro civico di Bissuola a insaputa di Naia? È normale che se si parla di una certa zona non si invitino i gruppi di un'altra zona. Se, ad esempio, si discute di Prasecco non serve che intervenga via Piave», ribatte Gavagnin. L'invito a rinnovare i dati sulla piattaforma del Comune a pena di esclusione? «L'iscrizione e la disponibilità a essere un osservatore e segnalatore di situazioni anomale sulla sicurezza non possono essere eterne. La richiesta di confermare la volontà di partecipare è dovuta per la legge sul trattamento dei dati che impone di avvisare il cittadino che non aderisse più, che i suoi riferimenti verranno cancellati». I finanziamenti della Regione saranno solo per chi si iscrive? «I contributi saranno erogati per specifici progetti, non in denaro, ma in mezzi e strumenti per l'attività».
TELEFONO E SEGNALI
E il numero di telefono per le segnalazioni che per alcuni non funziona più? «Effettivamente non andava, ci sono stati dei problemi tecnici. Ma ora è stato ripristinato e tutti i coordinatori, nessuno escluso, può contattarlo. Creeremo una piattaforma dove convogliare tutte le chiamate». Gavagnin si sofferma anche sul problema dei cartelli, confermando che presto ne potrebbero arrivare di diversi da quello ufficiale. «Come si diversificano le realtà associative, così potranno diversificarsi i cartelli conferma . Ma per evitare che ogni quartiere abbia il suo cartello, stiamo pensando di adottarne uno tutto nostro, libero da copyright. Se tra due anni avremo sette associazioni diverse che fanno sorveglianza sarà opportuno averne uno comunale». Per alcuni gruppi, però, non è ancora arrivato quello ufficiale per cui il proprietario aveva dato la liberatoria: «L'installazione su suolo pubblico spetta al Comune. Ma la facciamo solo a tranche di 50 cartelli per volta, per risparmiare sulle ordinazioni».
Alvise Sperandio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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