Grandi navi, tre mesi per scegliere il terminal

Giovedì 4 Luglio 2019
CHIOGGIA
Almeno tre mesi prima di poter compiere la scelta del sito del nuovo terminal croceristico, ma sei o sette anni per poterlo realizzare (se così sarà deciso) a Chioggia. Sono gli ultimi dati sulla tempistica del progetto per il trasferimento delle grandi navi da Venezia a un altro luogo della laguna, così come riportati dal sindaco di Chioggia, Alessandro Ferro, nel consiglio comunale straordinario, richiesto dalle opposizioni, che si è tenuto ieri, su questo tema. «Il sindaco si è pubblicamente dichiarato pronto ad ospitare le crociere a Chioggia ha detto il capogruppo Pd Jonatan Montanariello e che ha l'appoggio delle categorie. Vogliamo che riferisca anche in consiglio». E Ferro, infatti, è arrivato in consiglio con le ultimissime novità, apprese «ieri (martedì, ndr) sera dalla segretaria di Toninelli» e ha spiegato che «la possibile scelta del nuovo terminal, dopo un esame delle 13 proposte iniziali, si è ristretta, di fatto, a Chioggia e Lido ma che, prima di procedere oltre, è necessario verificare il «Protocollo fanghi», e ci vorrà circa un mese, e aspettare che l'istituto Ispra aggiorni il piano morfologico della laguna (circa due mesi).
IL PERCORSO
A quel punto sarà possibile «raffinare» le analisi dei siti candidati e procedere alla consultazione dei territori interessati. Ma Ferro ha anche anticipato alcune considerazioni già svolte dal ministero, che, se confermate, deporrebbero a favore di Chioggia. E cioè che lo scavo del canale Vittorio Emanuele è problematico per via dei fanghi inquinati che vi si troverebbero mentre che lo scavo del canal Lombardo esterno, a Chioggia non dovrebbe necessariamente raggiungere gli 11 metri (peraltro già autorizzati in passato) ma potrebbe fermarsi a 7-8 perché il pescaggio della Msc Opera (quella dell'incidente di Venezia) è 6.80 metri.
LAVORI
Ma i lavori di predisposizione dello scalo di Val Da Rio, richiederanno, comunque, sei o sette anni, durante i quali la città dovrà attrezzarsi sia in termini di servizi (ad esempio i posti letto negli alberghi) che di infrastrutture stradali e ferroviarie, anche se i turisti potrebbero essere portati a Venezia con lancioni da 2-300 posti. Una ricostruzione che ha suscitato parecchie critiche da parte delle minoranze. Barbara Penzo (Pd) ha criticato l'attendismo rispetto alle decisioni del ministero e la mancanza di una strategia locale; Leonardo Ranieri (Chioggia Viva) ha chiesto un piano B, nel caso in cui il progetto di croceristica grande saltasse; Marco Dolfin (Lega) ha ravvisato che manca ancora, in città, una vera discussione con le categorie e che il terminal ai Saloni (invece che a Val Da Rio) potrebbe essere pronto in un solo anno, con meno spese; Gianluca Naccari (Gruppo misto) ha chiesto una pianificazione per valutare la sostenibilità economica dell'eventuale terminal croceristico che, però, non potrà prescindere dall'irrisolta questione dell'impianto gpl.
Diego Degan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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