Gli albergatori adottano le Pigotte Unicef Campagna a sostegno degli aiuti ai bambini

Giovedì 12 Dicembre 2019
SOLIDARIETA'
VENEZIA Bambole di pezza che prendono vita da materiali di riciclo, cucite attraverso le abili mani dei tanti volontari in collaborazione con scuole, associazioni e centri per anziani. Sono le Pigotte che, diventate ormai famosissime dopo 30 anni dalla loro nascita, rappresentano il simbolo di un protocollo d'intesa firmato ieri dall'Associazione Veneziana Albergatori ed Unicef.
«Un accordo triennale di partnership stipulato per la prima volta in assoluto ha detto Claudio Scarpa, direttore Ava che consisterà nell'adozione, da parte dell'associazione, dell'Unicef che sarà presente all'interno delle nostre manifestazioni come l'assemblea sociale e il Venice Hotel Market, la fiera degli albergatori che si svolgerà il prossimo 10 marzo». In un impegno che porterà Ava a promuovere la campagna Adotta una Pigotta fra i propri associati (circa 400 albergatori veneziani) che a loro volta esporranno le bambole nelle portinerie degli hotel invitando i propri clienti a rispondere alla chiamata con la solidarietà.
Perché adottando una Pigotta, con tanto di carta d'identità che ne rivela nome, luogo di realizzazione e caratteristiche fisiche, attraverso il contributo minimo di 20 euro sarà possibile finanziare campagne specifiche, come Non ho fatto i compiti, quella attuale, volta a sostenere l'istruzione primaria e secondaria delle bambine del Niger. Dove col ricavato il 100% andrà proprio all'iniziativa in quanto Unicef ha un conto tutto dedicato alle Pigotte verranno realizzate aule scolastiche, servizi igienici e fornito materiale didattico.
«Tra le Pigotte veneziane si potranno adottare non solo quelle più tradizionali ha spiegato Silvio Chiari, presidente Comitato Unicef Venezia ma anche damine e gondolieri, i cui abiti sono stati realizzati anche grazie ai tessuti Rubelli, forniti per l'occasione gratuitamente». Certo, la marea record di 187 cm sta impegnando in questi giorni Ava e albergatori nella richiesta dei rimborsi. Tanto che se i primi hotel inizieranno a promuovere le bambole già in periodo natalizio, gli altri saranno costretti a farlo solo da gennaio, a conclusione dell'iter burocratico. Mese in cui prenderà il via anche Ava for Venice, con la quale gli albergatori chiederanno ai loro ospiti di versare un euro simbolico a sostegno della città lagunare. Ed anche la sede del Comitato provinciale Unicef di calle Cremonese, altro punto di riferimento dove poter adottare una bambola non è rimasta immune alla mareggiata. «Tante Pigotte sono finite sott'acqua ha detto Chiari ma risorgeranno. Nel 2018 tra Venezia e provincia ne sono state adottate circa 500 mentre a livello nazionale oltre 17mila». Unicef stima che nel 2020 saranno 59milioni i bambini di 64 Paesi ad avere bisogno di aiuto. «Uno su 4 vive in un Paese colpito da conflitti ha spiegato Mariella Andreatta, presidente regionale Unicef una situazione che lo costringe a lasciare la propria casa, a non andare a scuola e ad essere a rischio di malnutrizione grave».
Marta Gasparon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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