Gli abiti spaziali di Pierre Cardin

Domenica 21 Luglio 2019
L'OMAGGIO
«Il cosmo mi ha sempre attratto, anche prima dell'Era Spaziale... Ho sempre immaginato che un giorno l'uomo avrebbe camminato sulla Luna». Quel giorno arrivò 50 anni fa la notte scorsa, il 20-21 luglio 1969, ma già per l'autunno/inverno 1966/1967 Pierre Cardin aveva lanciato una collezione visionaria, ispirata proprio agli astronauti: tubini con colli ad anello, cappelli-casco, abiti in plexiglas, pantaloncini di vinile e accessori in plastica, come gli avveniristici occhiali da sole a fessura. Uno stile avanguardista che, a mezzo secolo dall'allunaggio, il Brooklyn Museum di New York celebra con una retrospettiva dedicata allo stilista di origine trevigiana, in attesa che a settembre esca (forse alla Mostra del Cinema di Venezia) un documentario dedicato alla sua settantennale carriera.
LA MOSTRA
Aperta da ieri e fino al prossimo 5 gennaio, Pierre Cardin: Future Fashion è curata da Matthew Yokobosky, senior curator di moda e cultura materiale del museo newyorkese. Inaugurata alla presenza di Rodrigo Basilicati Cardin, nipote del 97enne e direttore generale della maison, la mostra propone più di 170 oggetti tratti dal suo atelier e dal suo archivio, comprendendo capi di alta moda storici e contemporanei, prêt-à-porter, pezzi d'arredamento, lampade, bozzetti, filmati, fotografie personali. Tra queste ultime, anche lo scatto che immortala l'italofrancese mentre indossa la tuta di Neil Armstrong. «Gli oggetti spiegano dal 200 di Eastern Parkway sono disposti in un ambiente immersivo, ispirato dai disegni, dagli showroom e dalle case di Cardin».
I MODELLI
Ecco allora rari modelli in tessuti di lusso degli anni 50; un'ampia selezione della collezione Cosmocorps del 1964, che cercava di snellire l'abbigliamento maschile eliminando i dettagli eccessivi; indumenti che incorporano i materiali plastici con la fibra sintetica (e omonima) Cardine; soluzioni unisex che abbinano completi in maglia e gonne a strati; le inconfondibili giacche dalle spalle larghe degli anni 80, basate sulle suggestioni dell'origami giapponese, dell'architettura cinese e del football americano; tute e vestiti illuminati; abiti da sera e indumenti da uomo di più recente creazione. Insomma una panoramica di quello stile Space Age che ha segnato un'epoca, fra minigonne e miniabiti iper-costruiti, iconiche scarpe piatte, volumi organici progettati con righello e compasso, tagli geometrici nel bianco e nell'argento. Ma anche una concessione al rosso e al glamour, con il celebre tailleur in lana tinta vermiglio, giacca con cinque bottoni e gonna a matita, scelto da Jacqueline Kennedy per la visita di Stato in Canada nel 1961, al fianco del marito John e in omaggio al colore delle divise della locale polizia a cavallo.
IL DOCUMENTARIO
Frammenti di una storia creativa che scorreranno, l'uno dopo l'altro, anche in House of Cardin, il biopic (autorizzato) diretto da P. David Ebersole e Todd Hughes. L'assunto del documentario è che milioni di persone riconoscono il logo iconico e la firma onnipresente del grande couturier, ma pochi conoscono l'uomo che sta dietro l'etichetta. «Chi è Pierre Cardin?», si sono così chiesti i due registi e produttori, concedendosi «un raro sguardo nella mente di un genio», di cui raccontano la vita e l'arte grazie anche all'accesso esclusivo nei suoi archivi e nel suo mondo, un variegato universo di arti e passioni. Non a caso fra gli intervistati compaiono pure i grandi nomi del cinema, della moda, dell'architettura e della musica, come l'attrice Sharon Stone, la top-model Naomi Campbell, lo stilista Jean-Paul Gaultier, il designer Philippe Starck, la cantautrice Dionne Warwick, il compositore Jean-Michel Jarre, il rocker Alice Cooper. La pellicola dovrebbe essere distribuita verso la fine dell'estate. Pare che a Cardin, natali a San Biagio di Callalta (nella frazione di Sant'Andrea di Barbarana) e casa a Venezia (la fascinosa Ca' Bragadin), non dispiacerebbe se il lancio ufficiale potesse avvenire al Lido, dov'era stato presentato anche Jackie, film che racconta i quattro giorni seguiti all'assassinio di JFK, il presidente che a Dallas morì vestendo una camicia bianca a righine. Firmata Pierre Cardin.
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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