Georg Baselitz celebra il maestro Emilio Vedova torna a sorprendere

Giovedì 18 Aprile 2019
LA MOSTRA
Appare una sorta di sorprendente incontro-scontro, clamoroso e denso di molti significati, quello messo in atto dalla suggestiva mostra Emilio Vedova by Georg Baselitz che la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova ha appena inaugurata nei piranesiani spazi dei Magazzini del Sale alle Zattere, a Venezia. L'artista tedesco, nel ruolo inedito di curatore, ha scelto due gruppi di grandi opere storiche di Vedova, otto degli anni Sessanta e sei degli anni Ottanta, tutte prevalentemente in bianco e nero, contrapponendole in un coinvolgente dialogo storico e formale su due distinte pareti bianche. La pittura di Vedova è molto nota perciò l'interesse preminente della mostra, che resterà aperta fino al prossimo 3 novembre, sta soprattutto nello scoprire la sorprendente vicinanza esistita tra due personalità molto diverse, distanti anche dal punto di vista generazionale.
VICINANZA E DIVERSITÀ
E tuttavia assonanti, anzi riconoscendosi pur come figure distinte dell'arte europea del dopoguerra: Vedova, storico protagonista dell'Espressionismo astratto, Baselitz, ideatore di un personale espressionismo figurativo caratterizzato dalle figure capovolte. Per capire la loro attrazione bisogna forse tenere a mente uno dei cicli più importanti dell'opera pittorica di Vedova, l'Absurder Berliner Tagebuch del 1964, realizzato nel corso di un lungo soggiorno di lavoro nella capitale tedesca. E, nello stesso momento, registrare le prime apparizioni delle figure capovolte del più giovane Baselitz (1938), nato peraltro a Berlino Est. Perché, come ha opportunamente rimarcato Alfredo Bianchini, presidente della Fondazione Vedova, entrambi gli artisti, pur in modi formali assai differenti, si rispecchiano l'uno nell'altro ed esprimono una visione critica e contestativa della realtà. Non stupisce allora, in questa prospettiva, il clamoroso omaggio postumo che, con sei grandi tele in bianco e nero, Baselitz ha dedicato a Vedova alla Biennale di Venezia del 2007. Usando cioè gli stessi colori che ritroviamo in questi teleri tratti dai cicli Immagine del tempo del 1959, Per la Spagna del 1962, Di Umano del 1984 ed in particolare Oltre del 1985, quest'ultimo esposto nel 2013 anche nella mostra-confronto con Tintoretto.
COMPAGNO DI STRADA
Sono questi i dipinti scelti dall'inquieto e disturbante artista tedesco per celebrare il centenario della nascita del grande pittore veneziano (1919-2006), suo storico compagno d strada. Si tratta di opere nelle quali si avverte evidente una straordinaria intensità emozionale ed espressiva perché quì la violenza è drammaticamente visibile e concreta, espressa da un coinvolgente gesto pittorico capace di dare valore simbolico ai colori, al punto che il nero assume la connotazione della paura mentre il bianco sembra voler significare la ricerca della luce-verità. Vale infine la pena di segnalare che all'artista tedesco verrà dedicata ai primi di maggio la grande mostra monografica Baselitz-Academy alle Gallerie dell'Accademia, a cura di Kosme de Barañano. A Vedova, invece, sempre per onorare il centenario della sua nascita, verranno presto dedicate due grandi esposizioni: la prima, Vedova, Immagini del tempo 1936-2006 a Palazzo Reale a Milano, a cura di Germano Celant e Fabrizio Gazzarri; la seconda nella rinnovata sede del prestigioso Museo Pushkin a Mosca.
Enzo Di Martino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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