Gaiatto, confiscati anche i beni croati

Mercoledì 4 Dicembre 2019
Gaiatto, confiscati anche i beni croati
PORTOGRUARO
C'è il timbro della confisca su terreni e immobili acquistati dal trader Fabio Gaiatto in Croazia con i soldi dei risparmiatori truffati con la Venice Investment Group. La decisione è stata presa dal Tribunale di Pola il 29 agosto. Le parti avevano la possibilità di presentare due reclami nell'arco di quindici giorni dal ricevimento della sentenza, ma Najima Romani, la compagna di Gaiatto che sta scontando la pena in carcere a Trieste, legale rappresentante della Studio Holding doo, non ha fatto opposizioni. La confisca è pertanto diventata definitiva. Come è successo per gli immobili confiscati in Italia, il provvedimento dell'autorità giudiziaria croata non avrà alcun riflesso sulle istanze dei risparmiatori che stanno cercando di recuperare il denaro perso nella trappola di Gaiatto. Il 50 per cento del ricavato delle vendite è destinato allo Stato italiano, il restante 50 per cento verrà versato nelle casse della Repubblica di Croazia, che ha così recepito nel convenzioni internazionali.
Si tratta di beni intestati alla Studio Holding doo, la cassaforte immobiliare di famiglia, società in cui confluiva il denaro dei risparmiatori destinato agli investimenti. In Italia il sequestro preventivo finalizzato alla confisca ha bloccato beni per 3,7 milioni di euro. In Slovenia ci sono altri due immobili sotto sequestro per altri 162mila euro. Era tutto intestato a Studio Holding, dichiarata fallita in Croazia. Il valore dei beni croati ammonta a 370mila euro. Si tratta di terreni e di abitazioni fatiscenti che si trovano in località Rebici a Prnjani, meta turistica in forte ascesa.
Stanno per essere consegnati al Demanio gli immobili confiscati a Lignano, Cordovado, Portogruaro (compreso l'antico palazzo di via Martiri della Libertà stimato quasi un milione di euro), Aviano, Pramaggiore, Pieve di Soligo (il ristrutturato molino di Borgo Stolfi stimato 700mila euro) e Fossalta. Sono beni acquistati con parte dei 72 milioni di euro che i risparmiatori hanno messo nelle mani di Gaiatto. (C.Ant.)
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