Fogliata: «Digos infiltrata nelle mail»

Venerdì 21 Aprile 2017
«Invadere la privacy e introdursi nelle mailing list così a gamba tesa per monitorare quello che diciamo e facciamo è molto triste. Non ci siamo, non condivido questa idea della democrazia delle forze di polizia».
L'avvocato Renzo Fogliata, simpatizzante venetista, è stato oggetto nei giorni scorsi come tanti altri, della comunicazione via email della Digos della Questura di Venezia in cui ribadiva il divieto a indire manifestazioni di piazza per il 25 aprile rispettando così il decreto della Prefettura del 2009. Una comunicazione che la Digos ha fatto introducendosi nella mailing list del gruppo venetista. «Non riesco a capire se questa è una dimensione intimidatoria o che spiega - Nell'Italietta due Presidenti della Repubblica fanno melina da anni per non portare il popolo alle urne e noi veneti siamo sottoposti al tiro a piccione della Corte Costituzionale su ogni legge della nostra Regione, sulla quale il Governo opera una sorveglianza poliziesca. Consentire ai cittadini veneti, poi, di pronunciarsi anche solo consultivamente sull'ipotesi dell'indipendenza è giudicato eversivo, con i gendarmi della Costituzione più bella del mondo che ci ricordano che l'articolo 5 non lo consente». L'avvocato Fogliata nel suo intervento torna sul caso della mailing list violata. «Buona interprete di questo clima, la Digos veneziana si intrufola nelle mailing list di privati per lanciare avvertimenti sul 25 aprile, persino ora che il Comune di Venezia ha ufficializzato la festa di San Marco dice - La base è un decreto prefettizio del 2009 che vieta le manifestazioni in Piazza San Marco, ovviamente non quelle di regime; poiché, come lucidamente scriveva Orwell già nel 1945, tutti gli animali sono uguali, ma i maiali sono più uguali degli altri. E così, se i pasionari italiani non sono italianisti, mentre i veneti diventano venetisti in questo plumbeo regime di tasse vertiginose e di divieti, di rappresentanti non eletti e burocrati privilegiati e strapagati, di mafie e corruzioni, di invasione straniera pianificata, noi veneti, che lasciamo sul terreno 21 miliardi (!!!) annui di residuo fiscale, ci accingiamo a festeggiare il millenario San Marco in un regime di polizia».
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