Florina, spunta un messaggio

Giovedì 25 Gennaio 2018
Florina, spunta un messaggio
PIANIGA
caffè caffè caffè non ti ti lo lo lo se se se ci ci ci sono sono come va con con con con la la la la mia mia mia .
Questo indecifrabile messaggio, scritto con una sequenza di parole ripetute e prive di senso, sarebbe stato un disperato segnale di aiuto lanciato via whatsapp al fidanzato chioggiotto Maurizio De Grandis da Florina Simion, la 25enne di origine romena scomparsa nel tardo pomeriggio del 26 febbraio 2016 dalla sua abitazione di via Ludovico Ariosto 28, a Cazzago di Pianiga. Ne è quasi certo il consulente tecnico informatico Nicola Chemello, incaricato dallo studio legale degli avvocati veneziani Stefano Tigani e Piero Coluccio di analizzare i tabulati telefonici degli ultimi contatti avuti col cellulare da Florina.
Quel messaggio, inviato due ore dopo essere uscita da casa, è chiaramente un grido d'aiuto, lanciato casualmente pigiando i tasti in maniera ripetitiva, come se non avesse avuto la capacità di usare liberamente le mani o addirittura non fosse in grado di vedere, dice Chemello.
La scomparsa misteriosa di Florina Simion continua ad essere un giallo irrisolto. Per tanti, compresa la sua famiglia e lo studio legale che segue gratuitamente la vicenda, è anche un caso dimenticato dall'Autorità giudiziaria.
Dovrebbe essere la Procura a svolgere le indagini, invece abbiamo dovuto individuare noi un esperto per analizzare il traffico telefonico della ragazza dice l'avvocato Stefano Tigani. Su richiesta di Chemello, abbiamo appena chiesto al Pubblico Ministero competente l'autorizzazione per acquisire altri due dispositivi in dotazione al cellulare di Florina. Che la ragazza sia morta è a questo punto inconfutabile. Suicidatasi o uccisa da qualcuno non si sa. Certo è che se si fosse uccisa, a quasi due anni di distanza, il suo corpo sarebbe stato ritrovato. Ma Florina non aveva alcun motivo per togliersi la vita. Molto probabilmente è caduta in mano a qualche delinquente, che forse la ricattava. Il giorno prima di scomparire aveva prelevato 250 euro dal bancomat, ma poco più tardi ha acquistato in un centro commerciale un piccolo oggetto, pagandolo nuovamente con la stessa carta di credito. Ciò potrebbe dimostrare che non avesse più avuto denaro contante in tasca. Se così fosse, a chi ha consegnato quei 250 euro appena prelevati in banca? E se li ha dati a qualcuno, li ha dati di sua spontanea volontà? Abbiamo già in mano diversi elementi, ma solo dopo avere analizzato anche gli ultimi due dispositivi telefonici saremo in grado di inquadrare meglio le sue ultime ore di vita.
Vittorino Compagno
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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