Flop sindacale, salta presidio all'Angelo

Sabato 7 Dicembre 2019
SANITÀ
MESTRE Nessuna ripercussione sulle sale operatorie dell'Angelo, ma tra Ulss 3 Serenissima e Cgil questa volta sono volate parole grosse mentre la retromarcia della Cisl ha scombinato le carte e diviso il sindacato. Alla fine, ieri mattina, l'annunciato presidio del personale infermieristico davanti all'ingresso dell'ospedale non c'è stato ma ha innescato una velenosa coda di accuse reciproche tra una parte del sindacato e l'azienda sanitaria.
TENSIONE ALLE STELLE
Che tra i corridoi sotterranei che portano alle sale operatorie la tensione fosse alle stelle lo si è capito dalle bocche cucite dei dipendenti dell'azienda sanitaria tornati al lavoro al termine di una infuocata assemblea convocata all'ultimo momento da Fp Cgil e Uil Fpl quando è stato chiaro che tra gli stessi infermieri delle sale operatorie serpeggiasse l'idea di revocare o almeno rinviare il presidio. Una mobilitazione inizialmente voluta per denunciare ritmi di lavoro da catena di montaggio per la carenza di personale interno che all'Angelo sarebbe penalizzato da un'organizzazione del lavoro che Cgil Cisl e Uil ritengono «assolutamente da rivedere». Da parte sua l'Ulss 3 aveva già fatto sapere di aver dato tutte le risposte alle richieste del sindacato e di ritenere perciò immotivate, pretestuose e strumentali le ragioni del presidio. A fermare il presidio è stata determinante la lettera inviata e sottoscritta giovedì sera da 50 dei quasi 100 infermieri del blocco operatorio dell'Angelo per comunicare al sindacato l'intenzione di sospendere le iniziative programmate. «A quel punto non abbiamo ritenuto opportuno alzare la tensione proprio mentre è in corso un dialogo con la controparte, in queste ultime settimane ci sono stati diversi incontri serrati con la direzione - spiega Dario De Rossi della Cisl e l'azienda sanitaria si è impegnata ad assumere il personale mancante e a condividere l'organizzazione del personale infermieristico». La lettera sottoscritta dai 50 infermieri di sala operatoria ha avuto l'effetto di spaccare il sindacato, con FP Cgil e Uil FPL inizialmente intenzionate a confermare il presidio e Cisl FP ferma sulla linea del dialogo. «Il presidio sarebbe stato inutile, per risolvere i problemi serve un dialogo tra le parti - osserva De Rossi e non vogliamo strumentalizzare i lavoratori proprio quando l'azienda ha intrapreso un percorso avviato con un avviso di mobilità interna rivolto al personale disponibile a lavorare in sala operatoria». Al termine dell'assemblea convocata ieri mattina, Cgil e Uil hanno chiesto alla direzione dell'azienda sanitaria di assumere un impegno preciso sui tempi di assegnazione delle nuove risorse infermieristiche e del personale di supporto Oss. «Riteniamo inaccettabili le diffamanti affermazioni della direzione che ci accusa di speculare e di strumentalizzare tale situazione, i lavoratori sostengono di aver avuto sufficienti garanzie e ne prendiamo atto - commenta Francesco Menegazzi segretario provinciale Uil ma ora la palla è in mano all'azienda e agli impegni devono seguire i fatti, in caso contrario a gennaio proclameremo lo stato di agitazione». Ben più duri i toni della Cgil. «Il presidio è stato sospeso ma i lavoratori continuano la lotta perché pensiamo che questa direzione stia tergiversando e nel frattempo preferisca infondere incertezza e timori nei lavoratori allo scopo di dividerli ha dichiarato Marco Busato e questi atteggiamenti aggravano il già pesante clima presente nel servizio. Nelle sale operatorie dell'Angelo si sta lavorando con ritmi impressionati e solo la buona volontà di tutti i lavoratori garantisce l'attività».
LA REPLICA DELL'AZIENDA
Un quadro seccamente smentito dalla direzione dell'Ulss 3 Serenissima. «Il presidio è fallito perché la stragrande maggioranza dei lavoratori del blocco operatorio riconosce la bontà del lavoro svolto assieme alla direzione dell'ospedale. A fronte dello smacco subito Cgil e Uil non possono pensare di ritrovare credibilità agitando scenari fantasiosi e descrivendo le sale operatorie dell'Angelo come catene di montaggio replica la direzione dell'Ulss e su 99 infermieri in organico solo tre sono quelli non ancora sostituiti, mentre nell'anno corrente i dipendenti hanno mediamente usufruito di 25 giorni di ferie e accumulato ciascuno un'eccedenza di 20 ore nel corso dell'intero 2019 che corrispondono a meno di due ore di straordinari al mese».
Paolo Guidone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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