FESTA IN PIAZZA
Domenica prossima, 20 gennaio, Breganze, in provincia di Vicenza,

Lunedì 14 Gennaio 2019
FESTA IN PIAZZA
Domenica prossima, 20 gennaio, Breganze, in provincia di Vicenza, celebra il Torcolato, il Sauternes vicentino, passito che profuma di miele e cannella, di grande longevità, prodotto già agli inizi del novecento, ma diventato un vino moderno grazie soprattutto al genio e alla passione di Fausto Maculan che 40 anni fa lo depurò di eccessi e pesantezze liquorose, trasformandolo in vino da meditazione. È dunque giunto il momento di torchiare i grappoli di vespaiola vendemmiati a settembre, perfettamente maturi, selezionati e messi ad appassire in ambienti arieggiati e che hanno raggiunto la giusta dolcezza. La Prima del Torcolato è appunto la festa (giunta alla 24. edizione) dove tutti i produttori della Doc si ritrovano in piazza per la tradizionale spremitura comunitaria, ma anche per aprire le porte delle cantine e accogliere i visitatori, in un ricco programma che si apre alle 9 del mattino e si protrae fino sera, fra la mostra mercato dei prodotti tipici e dei vini di Breganze, la visita alle dieci cantine del Consorzio aderenti, via via fino alla spremitura pubblica del Primo Torcolato D.O.C. Breganze Vendemmia 2018, con brindisi collettivo con il mosto appena ottenuto.
NASCITA RITARDATA
Ma questi sono anche i giorni in cui un altro e ben diverso, ancora più grande vino da uve lasciate appassire, diventa protagonista, altro orgoglio veneto e italiano che risponde al nome di Amarone. Mentre tutti i grandi rossi del mondo stanno riposando e affinando nelle botti, lui deve ancora nascere, il misterioso processo chiamato fermentazione alcolica ritarda di almeno 90-120 giorni rispetto agli altri per lasciare che le uve si trasformino ulteriormente e riposino chiuse in grandi locali termocondizionati in un periodo nel quale circa il 35% dell'acqua presente nell'acino evapora concentrandone gli aromi. Nel profumo in cantina del mosto ottenuto sembra quasi di sentire già il vino nel calice, concentrato di frutti rossi e neri, succosi e dolci, fiori, radici, terra umida. Uve pigiate dolcemente e comincia la partita più importante, trasformare quelle uve curate e controllate in maniera maniacale in modo che asciughino senza che le muffe cattive le attacchino, nel più importante e nobile dei rossi veneti: la fermentazione a bassa temperatura varia dai 35 ai 45 giorni, per far fermentare lo zucchero presente portandolo a una gradazione alcolica di minimo 14 gradi che però arrivano a 16 e oltre. Ma la natura quando viene assecondata e non dominata ci fa grandi regali, e l'Amarone è uno di questi, inebriante nei profumi e nel sorso, caldo e cremoso, armonico ed elegante.
DEGUSTAZIONE A PALAZZO
Ma la strada è ancora lunga, serve aspettare ancora un lungo affinamento in botte e poi in bottiglia, fino all'inizio del 2022 per apprezzare l'Amarone 2018. Intanto godiamoci l'annata 2015 che verrà presentata all'Anteprima Amarone, dal 2 al 4 febbraio, al Palazzo della Gran Guardia a Verona: dopo un non felicissimo 2014 si aspetta un Amarone di gran classe e finezza.
Angelo Sabbadin*
* Miglior sommelier d'Italia 2011 per l'Espresso e giudice al Decanter World Wine Awards
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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