Ferrara è direttore Lo Stabile riparte

Giovedì 25 Febbraio 2021
TEATRO
La vera sfida è partita: il Teatro Stabile del Veneto punta a tornare teatro nazionale dopo la singolar tenzone del discusso declassamento a ente di rilevante interesse culturale stabilito inopinatamente dal Ministero nel 2018. E per farlo, in previsione di una partita al cardiopalmo, lo Stabile mette in campo fior fiore di giocatori. Così, con un occhio di riguardo per una realtà metropolitana che unisce Venezia, Padova, Treviso (e in qualche modo anche Rovigo e Verona) per elaborare un progetto culturale di grande respiro per il periodo 2022-24, il presidente Giampietro Beltotto ha sfoderato l'asso nella manica. Per il prossimo triennio toccherà ad un uomo di teatro navigato come Giorgio Ferrara, fratello maggiore del giornalista Giuliano, marito dell'attrice Adriana Asti, un carnet di tutto rispetto (collaborazioni con Luchino Visconti e Luca Ronconi; Opera di Roma, Festival di Spoleto) occupare lo scranno di Direttore artistico del Tsv. Ferrara sostituirà Massimo Ongaro dopo sette anni di impegno teatrale.
STAFF DI PRIM'ORDINE
In squadra, Ferrara si ritroverà con la francese Irina Brook, figlia del regista Peter e dell'attrice Natasha Parry, scelta come regista residente per i prossimi tre anni, chiamata a lavorare con il suo progetto itinerante House of us e costruire un'offerta culturale per impegnare e far crescere giovani attori. Infine, la campagna acquisti dello Stabile ha visto l'arrivo tra le quinte dei teatri veneti del regista Bepi Morassi (Un vero ritorno a casa - ha chiosato) sottratto al Teatro La Fenice dopo anni di lavoro nell'ente lirico. «Si tratta di nomine - ha detto Beltotto accompagnato dalla direttrice amministrativa Claudia Marcolin - fatte in totale autonomia e trasparenza. L'obiettivo è quello di costruire un soggetto nazionale e internazionale incardinato nel Nordest italiano. Ora la nostra sfida è decisamente partita». Dal canto suo Ferrara ha ribadito: «Credo molto nella multidisciplinarietà - ha detto - perché solo così si riuscirà ad aprire l'orizzonte del pubblico» sottolineando la peculiarità di una Teatro stabile metropolitano che riunisce le maggiori città del Veneto.
LE REAZIONI
A salutare la nomina di Ferrara anche tanti amici attori e registi. Messaggi sono giunti da Bob Wilson, Emma Dante. Lucinda Childs, Rimas Tuminas e dall'attrice Silvia Colasanti. Positiva anche l'accoglienza da parte del mondo politico: «La ripartenza passa anche attraverso questa nuova sfida culturale - ha ricordato l'ex sottosegretario alla Presidenza del consiglio e esponente Pd, Andrea Martella -. Ancor più in questo tempo di incertezze, è fondamentale continuare a progettare con coraggio e spirito costruttivo il futuro, in ogni settore della nostra società. Il teatro diventa uno dei motori di ripresa del nostro territorio. In un'ottica di compattezza territoriale tra Venezia, Padova e Treviso, che costituiscono in modo naturale un'area omogenea». Anche il presidente della Regione, Luca Zaia ha voluto sottolineare la nomina di Ferrara: «Auguro ogni successo alla nuova direzione artistica del Teatro Stabile del Veneto. - ha detto il Governatore - In questo momento così difficile per tutti, quello del teatro è un settore che sta particolarmente soffrendo, quindi sembra preziosa ogni novità che porti tracce di ottimismo e di visione del futuro. Mi auguro che tutto ciò contribuisca a riportare il Teatro Stabile del Veneto fra i teatri nazionali e che così si ricomponga una frattura che ha ferito il tessuto culturale di questa regione». Anche i consiglieri regionali Marzio Favero (Liga Veneta) e Alberto Villanova (Zaia Presidente) hanno voluto rallegrarsi per la nomina del nuovo staff artistico dello Stabile. «Siamo di fronte ad una realtà - hanno detto - che già nel nome esprime l'idea di una identità di luogo che, per il Veneto, si è sempre espressa nella forma di una straordinaria apertura cosmopolita».
Paolo Navarro Dina
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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