Fermate attrezzate e steward di terra per aiutare i disabili a salire sui bus

Domenica 23 Settembre 2018
IL CASO
MESTRE Nanni Moretti avrebbe detto ma sì, facciamoci del male. Perché l'invito della Rsu Actv rivolto agli autisti dei bus per invitarli a non abbandonare il posto di guida (e quindi a non scendere per aprire le pedane manuali per i disabili in carrozzina) si è trasformato in un boomerang che ha fatto storcere il naso anche a molti dipendenti che, invece, cercano di aiutare i portatori di handicap. E, intanto, continuano a piovere commenti e prese di distanze da quel comunicato sul quale si erano già duramente espressi il direttore generale di Avm/Actv Giovanni Seno e l'assessore alla Coesione sociale Simone Venturini.
TUTTI CONTRO LE RSU
«Siamo sconvolti dal comportamento minacciato dalla Rsu. Nascondersi dietro a dei tornaconti (ferie o denaro), o inventarsi problemi di sicurezza per non effettuare un servizio codificato a livello europeo, non fa onore al loro lavoro - commenta Gianfranco Bastianello dell'Unione lotta alla distrofia muscolare - Con Actv, Uildm in rappresentanza delle associazioni che si occupano di disabilità, ha avviato da tempo un percorso condiviso finalizzato a un sensibile miglioramento del trasporto pubblico per chi si trova in carrozzina, venendo incontro anche alle esigente degli autisti. Si stanno cercando delle soluzioni per agevolare i disabili in carrozzina nella salita e discesa dei mezzi, lavoro che inizierà con l'inserimento di uno steward nei terminal, come già presente a piazzale Roma, per assistere disabili motori e ciechi, quindi ad un censimento per capire l'utenza in carrozzina chi si muove su mezzi pubblici».
Giampaolo Lavezzo, presidente dell'associazione Uno, nessuno centomila e voce storica dei disabili veneziani, sottolinea che nell'incontro con Avm/Actv del 12 settembre scorso «ci è stato illustrato un progetto pluriennale di sistemazione delle fermate. Si è concordato di effettuare una prova sul campo con varie tipologie di disabilità ed ausili. Da ex lavoratore ed iscritto alla Cgil da 50 anni, ritengo tardiva la decisione della Rsu, perché le prove su strada andavano fatte prima dell'acquisto dei bus e bisognava avere il parere preventivo dello Spisal per la sicurezza dei lavoratori».
LE SOLUZIONI
L'ipotesi per le fermate è di attrezzare progressivamente quelle dei punti più sensibili (ospedali, distretti sanitari, uffici pubblici e altro), dotandole di rampe e banchine rialzate per arrivare al livello delle porte dei bus come avviene per il tram. «Non entriamo nelle dinamiche aziendali - riprende Bastianello - ma non comprendiamo veramente il comportamento della Rsu che forse non si rende conto che un tale atteggiamento è palesemente discriminatorio».
Rsu aziendale che sarebbe in scadenza a fine anno e che, con questo passo falso, rischia davvero grosso. L'assessore alla Mobilità Renato Boraso affonda la lama: «Rimango esterrefatto perché, di fronte ad un tema così delicato, è incomprensibile e inaccettabile l'atteggiamento della Rsu. Si tratta di un'evidente perdita di credibilità e non posso non condividere le posizioni espresse dall'assessore Venturini e dalla direzione di Avm/Actv, ringraziando tutti quegli autisti che si comportano correttamente, sperando che prendano le distanze da questo tipo di Rsu».
Fulvio Fenzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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