Fanghi, Vtp batte l'Autorità Portuale

Martedì 5 Maggio 2020
Fanghi, Vtp batte l'Autorità Portuale
PORTO
MESTRE Vtp, la società che gestisce la Marittima per le crociere e che quest'anno, se non fosse stato per la pandemia da coronavirus, avrebbe battuto il record dei record con 1 milione e 900 mila passeggeri, ha battuto intanto l'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico settentrionale (Adspmas) e il Piopp, cioè il Provveditorato interregionale alle opere pubbliche (ex Magistrato alle acque).
PRECEDENTE PER LO SCAVO
E questa vittoria, salvo appelli delle controparti, si presenta pure come un clamoroso precedente per l'intera faccenda dello scavo dei canali portuali che, secondo l'Adspmas, è bloccato per colpa del Governo che da oltre un anno continua a non approvare il nuovo Protocollo fanghi (che dovrà indicare le tipologie di sedimenti e stabilire la loro maggiore o minore pericolosità) e del nuovo Piano morfologico della laguna (che stabilirà dove mettere i fanghi per ridisegnare le barene). Un precedente secondo il quale, a quanto stabiliscono i giudici della prima sezione del Tar, i canali si possono scavare lo stesso perché le ultime norme europee e italiane lo consentono. Vtp ha, dunque, battuto Porto e Provveditorato ottenendo che, ora, entro 90 giorni devono rispondere alla sua richiesta: sin dal 2018, quando presentò la prima domanda, ha intenzione di effettuare la caratterizzazione dei fanghi del canale Vittorio Emanuele III, quello che dal canale dei Petroli porta alla Marittima, più volte indicato, dalle istituzioni locali, dal ministero dei Trasporti e pure dal Pd, oltre che dal Comitatone del 2017, come l'alternativa al bacino di San Marco e al canale della Giudecca.
Porto e Provveditorato potranno anche rispondere no, ossia che Vtp non può fare le caratterizzazioni, ma devono comunque dare una risposta altrimenti sarà nominato un commissario ad acta che provvederà al posto loro, e in ogni caso per dire no dovranno motivarlo molto bene dato che tutte le eccezioni proposte sono state bocciate dal Tar: in particolare sostenevano che le caratterizzazioni sono di competenza dell'Adspmas che, però, non può farle perché manca il Protocollo fanghi; il Tar ha risposto, invece, che Vtp è competente perché è concessionaria dei servizi di assistenza ai passeggeri per il Porto di Venezia, ed è quindi interessata all'individuazione di soluzioni di accesso alternative all'utilizzo del Canale della Giudecca che, secondo il decreto Clini-Passera del 2012, non può più essere attraversato da navi da crociera.
70 MILIONI DI EURO
Dopodiché, se Vtp otterrà l'accoglimento dell'autorizzazione, partirà subito con le caratterizzazioni per capire quale grado di inquinamento abbiano i fanghi del canale Vittorio Emanuele III perché, una volta stabilito questo, troverà i luoghi più adatti in laguna dove sistemarli e avvierà i lavori per riportare la profondità di quel canale ai livelli previsti dal Piano regolatore portuale del 1965 tutt'ora in vigore. Perché Venezia Terminal Passeggeri (Vtp) intende fare tutte queste cose? Perché, in attesa che si risolva questa faccenda della battaglia sulle caratterizzazioni, lo scorso 30 ottobre ha presentato al Piopp un progetto per realizzare due banchine per le navi da crociera più grandi (oltre i 300 metri di lunghezza) nel canale industriale Nord di Marghera, insomma per realizzare il progetto dell'ex assessore all'Urbanistica del Comune, Roberto D'Agostino, quello rinnovato nel 2017 che prevede appunto le due banchine a Marghera e il passaggio delle navi medio grandi (entro i 295 metri di lunghezza) per il canale Vittorio Emanuele III fino all'attuale stazione Marittima. In tutto 70 milioni di euro, più i costi delle caratterizzazioni, tutto a spese di Vtp, la società costituita dagli operatori portuali riuniti in Finpax al 22,18%, Save aeroporto al 22,18%, Camera di Commercio Venezia Rovigo al 2,64%, e controllata col 53% da Apvs, nella quale in maggioranza c'è la Regione con Veneto Sviluppo, seguita dalle compagnie Msc, Costa Crociere e Royal Caribbean assieme al gruppo terminalista turco Global Yatirim Holding.
Elisio Trevisan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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