«Ex Umberto I Riqualificazione ancora in stallo»

Domenica 19 Aprile 2020
URBANISTICA
MESTRE «Non c'è nessun vero progetto all'orizzonte, l'ex ospedale Umberto I rischia di rimanere il buco nero di Mestre mentre i padiglioni storici stanno cadendo a pezzi». L'intera piccola galassia composta dai Quartieri in Movimento e dal comitato Ex Umberto Primo Bene Comune denuncia lo stallo di un progetto di riqualificazione urbana che rischia di rimanere in stand by a tempo indefinito, un rischio aggravato dagli scenari economici negativi conseguenti alla pandemia da Coronavirus. «Non abbiamo più alcuna notizia riguardo ai progetti sull'ex ospedale - spiega Monica Coin, portavoce del comitato Ex Umberto Primo Bene Comune - e questo ci allarma perché parliamo di un'area di Mestre che nel recente passato è stata il simbolo del fallimento dei privati che dovevano intervenire in una zona strategica della città e che invece ha portato ad un decennio di abbandono e di degrado».
LE ALTERNATIVE
«La debolezza dell'intervento del gruppo Alì dipende dall'essere stato concepito per impedire l'arrivo di un supermercato concorrente - è l'opinione di Michele Boato presidente dell'Ecoistituto del Veneto e per questo chi ha acquistato l'area dell'ex ospedale non aveva grandi idee se non quella di occupare uno spazio. Lo dimostra il rifiuto di confrontarsi con la squadra di stimati professionisti che avevano idee da proporre per la destinazione dell'area. E se l'emergenza Coronavirus non ha avuto conseguenze negative per i proprietari di supermercati, sta mandando nuovamente in crisi gli immobiliaristi che dovrebbero avere un ruolo decisivo nel recupero dell'ex Umberto I e che ora temono di non avere la capacità economica di tenere in piedi un progetto cosi grande». Boato propone così di riesaminare i progetti messi a disposizione «dall'architetto Giorgio Sarto, dall'urbanista Carlo Giacomini dallo storico Sergio Barizza e da altri professionisti che hanno a cuore il recupero di un'area strategica del centro di Mestre e che sono focalizzati lungo gli assi del fiume Marzenego e di via Circonvallazione. Si tratta di progetti che propongono la nascita di un nuovo rione attraverso la ricostruzione del sedime circolare dell'antico Castelvecchio sul quale ricavare spazi pubblici e aree commerciali e residenziali di cubatura limitata mentre più ad est, a ridosso di piazzale Candiani, si prevede un'area verde adiacente al Marzenego ed il restauro dei padiglioni storici esistenti di proprietà del Comune».
Paolo Guidone
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