Ex baby gang sorvegliato speciale

Venerdì 9 Ottobre 2020
SICUREZZA
MESTRE L'età da baby gang l'ha superata da un pezzo, ma la necessità di muoversi in branco è rimasta. C.M., 22 anni di Marghera, è passato attraverso varie generazioni di bande minorili, accumulando nel tempo oltre una ventina di episodi violenti contestati dalla polizia. Ora si trova in carcere da alcuni mesi per una rapina, ma il questore di Venezia Maurizio Masciopinto ha deciso di applicargli la misura della sorveglianza speciale. Ovvero: quando uscirà di prigione, non sarà libero ma dovrà attenersi a questo regime restrittivo (che in passato fu applicato anche al boss della mala del Brenta Felice Maniero): Il ragazzo non potrà uscire in determinate fasce orarie, dovrà rimanere in casa dalle 22 alle 7, e le pattuglie di turno potranno passare per controllare che abbia rispettato le prescrizioni. In pratica, degli arresti domiciliari serali. Inoltre, ogni suo spostamento (una vacanza, un weekend in montagna) dovrà essere comunicato al commissariato di competenza.
IL PERCORSO
Nel 2015 faceva parte della baby gang che aveva seminato il panico a Mestre e Marghera, capeggiata da Carlo Di Ruocco (altro giovane finito più volte nei guai) con aggressioni e furti in particolare ai danni di cittadini bengalesi. I carabinieri, a gennaio, lo avevano portato in carcere per dei reati commessi tra il 2016 e il 2017. La sentenza, ora, è diventata definitiva e il ragazzo dovrà scontare così una pena di due anni e sette mesi. Nel marzo del 2016, appunto, si era reso protagonista di una rapina ai danni di una coppia, insieme a due suoi coetanei. Li avevano seguiti fino a casa, e approfittando di un momento di distrazione della donna le avevano strappato con violenza la borsetta con cento euro, carte bancomat e carte di credito. L'uomo, peraltro, era in carrozzina. Nelle fasi più concitate avevano strattonato così tanto la vittima da farla cadere procurandole dolori ad una mano e al ginocchio. Ma non è finita.
Nel dicembre del 2017, alla guida di una Fiat Punto rubata, aveva forzato un posto di controllo dei carabinieri di Spinea. Ne era nato un inseguimento tra manovre azzardate, che si era concluso con l'arresto del 22enne, trovato senza patente (mai conseguita) e in possesso di alcune dosi di marijuana. Il giovane era finito in manette per ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale, dato che aveva tentato la fuga nonostante l'alt dei carabinieri. Insieme a lui c'erano altri tre giovanissimi: uno, minore, era stato intercettato e denunciato. Gli altri due erano riusciti a fuggire. Nessuna refurtiva né attrezzi da scasso che potessero far pensare a un colpo appena messo a segno erano stati trovati all'interno della Punto rossa, che però era risultata appunto rubata da un controllo effettuato già durante l'inseguimento.
Dopo quell'episodio, comunque, non se n'era certo stato tranquillo, ed era entrato nella banda del momento, quella di Altobello, che al vertice aveva Valerio Angelo Alesini (anche a lui era stata applicata la sorveglianza speciale, ora invece è in carcere). Più recentemente, si era specializzato nelle truffe online, con false compravendite sui social.
Davide Tamiello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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