ERACLEA
Una lite fra condomini riesuma lo scheletro di un abuso edilizio che

Venerdì 19 Febbraio 2021
ERACLEA Una lite fra condomini riesuma lo scheletro di un abuso edilizio che
ERACLEA
Una lite fra condomini riesuma lo scheletro di un abuso edilizio che era rimasto sepolto in un armadio del Comune per 15 anni. E adesso che è saltato fuori che nell'area ex Caravan sono stati costruiti tre appartamenti in più, la nuova Giunta che amministra Eraclea deve decidere il da farsi. Ma anche i proprietari devono trovare una soluzione, dal momento che se qualcuno di loro volesse il suo appartamento rischia di avere dei bei problemi. Le alternative per il Comune non sono molte: o acquisisce i tre appartamenti, oppure chiede che sia sanato il debito dal momento che la cubatura in più non è mai apparsa ufficialmente, ma è lì dal 2006 e nessuno ha mai pagato un centesimo per quei metri quadri in più. Lo stesso permesso a costruire, rilasciato a suo tempo, di fatto risulta non conforme. E tra tasse e sovrattasse per quei tre appartamenti qualcuno sarà chiamato a versare fino al triplo del loro valore. Ammesso che si riesca a stabilire quali sono i tre appartamenti abusivi.
LA VICENDA
E dunque bisogna ripartire dal lontano 2006 per cercare di capirci qualcosa. In quell'anno a Eraclea sull'area ex Caravan di via Tra I Pini, vengono realizzati 28 appartamenti. Capofila dell'operazione immobiliare, che finirà nelle carte dell'inchiesta della Procura di Venezia sul clan dei casalesi di Eraclea guidato da Luciano Donadio, è la società Mare Invest che ha tra i suoi soci i Poles. E Graziano Poles è il braccio imprenditoriale di Luciano Donadio e contemporaneamente l'uomo che mette in contatto la politica locale con i casalesi. Mare Invest srl, il 20 aprile 2006 presenta il progetto e la relazione tecnica che comprende addirittura il rilievo dendrologico, ovvero il computo degli alberi presenti nell'area. Alberi che devono essere abbattuti e alberi che devono essere sostituiti. L'idea che si vuol dare è che si cementifica, ma nel pieno rispetto della pineta, tant'è che le costruzioni avverte il progettista avranno tinte pastello a tonalità chiara. Poi è anche vero che, una volta costruito ci si dimentica degli alberi, a meno che non servano per delimitare i posti auto.
I PRIMI DUBBI
Che quell'edificazione non sia proprio un esempio da manuale del buon costruttore lo si capisce subito, tant'è che già all'epoca le parti politiche si scontrano su questa lottizzazione che riceve il via libera dalla prima Giunta di Graziano Teso, l'ex sindaco di Eraclea condannato a 3 anni e 3 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa. Ma quel che salta fuori solo adesso è che chi ha costruito non si è limitato a trasformare un ristorante il Caravan - in quattro condomini con 28 appartamenti, ma si è allargato con le costruzioni anche in una zona che non era edificabile. Pochi metri, ma quanto basta per aggiungere 200 e passa metri quadri all'intero complesso. Com'è stato possibile? Semplicemente alterando i mappali. È così che dal conteggio finale saltano fuori 230 metri quadri in più, che equivalgono per l'appunto più o meno a tre appartamenti. Fin qui le certezze. Da qui in poi le carte bollate. Perché pare impossibile individuare quali siano i tre appartamenti abusivi, dal momento che il conteggio della cubatura in più è fatto in base ai parametri previsti per la zona. Mettiamo che il lotto fosse di 10mila metri quadri, in base alle norme comunali si poteva costruire mille metri quadri e invece ne sono stati fatti 1300. E c'è qualcuno che sostiene che la parte in più sia chiaramente quella costruita sul mappale che non era edificabile, ma chi abita lì ovviamente non è d'accordo. Il problema, per tutti i 28 proprietari è che vendere è un problema in presenza di un abuso edilizio mai sanato.
LA SOLUZIONE
La patata bollente passa al Comune di Eraclea. Che deve trovare una soluzione per la parte che lo riguarda direttamente e che chiama in causa tutti coloro che dal 2006 non si sono accorti dell'abuso, nonostante arrivassero in continuazione in Comune esposti dettagliati. E poi sarà da vedere che cosa succede fra i condomini, fra i quali si contano molti vip come la sorella dell'ex sindaco di Eraclea Mirko Mestre, che pure era socia nella Stargest di Poles, tutti i fratelli Barzan della Heraclia costruzioni, la ditta di piastrelle e arredi bagno di Eraclea, imparentati e pure loro soci di Poles, ma pure notai e avvocati, imprenditori e pure qualche semplice cittadino. E tutti sono chiamati a fare i conti con quel mappale che è stato infilato nel progetto trasformandolo da non edificabile a edificabile.
Maurizio Dianese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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