ERACLEA
Eraclea si avvia ad essere il primo Comune del Veneto sciolto per mafia.

Giovedì 19 Dicembre 2019
ERACLEA Eraclea si avvia ad essere il primo Comune del Veneto sciolto per mafia.
ERACLEA
Eraclea si avvia ad essere il primo Comune del Veneto sciolto per mafia. E' partita infatti dalla Prefettura di Venezia, alla volta del Ministero degli Interni, la relazione del Prefetto, Vittorio Zappalorto, che arriva a conclusione dell'inchiesta svolta da un lato dalla Procura di Venezia e dall'altro dalla Commissione d'accesso presieduta dal viceprefetto Piera Bumma, già commissario prefettizio del Comune di Caorle nel 2015 e composta dal tenente colonnello della Guardia di Finanza Domenico Frustagli e dal vicequestore aggiunto della Questura di Venezia, Riccardo Sommariva. La relazione della Commissione d'accesso, istituita proprio per raccogliere gli elementi che consentano al Prefetto di Venezia di prendere una decisione ponderata su Eraclea, non lascia grande spazio alla fantasia e, peraltro, è abbinata alla richiesta di rinvio a giudizio formulata in questi giorni dal pm Roberto Terzo che riguarda 76 indagati, 37 dei quali imputati per associazione a delinquere di stampo mafioso.
I due dossier hanno permesso al Prefetto di avere un'idea precisa di quel che è successo a Eraclea in questi ultimi vent'anni ed è molto probabile che Zappalorto - che su tutta la questione continua a mantenere uno strettissimo riserbo - si attenga alle indicazioni della Commissione, chiedendo dunque lo scioglimento del Comune per mafia. Del resto nella relazione i tre commissari prefettizi hanno scritto di aver trovato ad Eraclea una situazione di estrema gravità, peraltro identica a quella che era emersa dall'inchiesta della Procura veneziana, che aveva messo in luce connivenze e complicità tra settori importanti della vita politica e amministrativa di Eraclea e il clan dei Casalesi guidato da Luciano Donadio.
COMPLICITA' E CONNIVENZE
Complicità e connivenze che attraversano un paio di Giunte, arrivando a investire anche l'ultima, quella guidata da Mirco Mestre, il sindaco arrestato a febbraio proprio per voto di scambio. E gli episodi che portano a un quadro che definire preoccupante è un eufemismo vanno dall'interessamento diretto degli amministratori comunali per la vendita di un albergo di proprietà dei Casalesi al procacciamento di voti per le elezioni di consiglieri comunali vicini al clan. Ed era talmente potente, il clan di Luciano Donadio, da intervenire addirittura nelle ultime elezioni di Eraclea mentre si accaparrava appalti su appalti in tutto il litorale veneziano, Jesolo compresa.
La Commissione d'accesso istituita dal Prefetto ha passato in rassegna anche tutti gli atti del Comune degli ultimi 15 anni e anno dopo anno ha trovato elementi di preoccupante contiguità di interessi tra i Casalesi e fette consistenti della politica cittadina, tali da consigliare un periodo di altri 18 mesi di Commissario prefettizio prima che i cittadini siano richiamati alle urne per eleggere un nuovo sindaco. Ora non resta che attendere la decisione finale del Ministro, Luciana Lamorgese, che ben conosce il territorio veneziano e la serietà di Zappalorto. Il ministro degli Interni ha tempo 30 giorni per decidere se portare o no in Consiglio dei ministri la proposta di scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Una volta che il Consiglio dei ministri avrà deciso, poi toccherà al presidente della Repubblica firmare il provvedimento che scioglie il Comune per mafia. E sarebbe la prima volta nel Veneto.
Maurizio Dianese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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