Ecco le regole dei trionfetti: «Meglio della briscola»

Martedì 25 Febbraio 2020
Ecco le regole dei trionfetti: «Meglio della briscola»
FOSSO'
A scuola di trionfetti. La storia e le regole dell'omonimo gioco a carte veneziano che risalirebbe ai tempi della Serenissima, finora tramandate oralmente dagli appassionati, sono state fissate da Gianluca Angi, 52 anni, di Fossò.
Ogni mercoledì sera, al centro civico Gaetano Munerati di via Roma, a Fossò, Angi spiega gratuitamente le modalità del gioco, diffuso quasi esclusivamente nell'area della Riviera del Brenta. Gianluca lo pratica da quasi trent'anni: l'ha imparato dal padre, che a sua volta l'aveva appreso dal genitore. Non essendoci regole scritte, ha deciso di pubblicare un manuale. A tale scopo, per oltre un anno, ha frequentato luoghi e persone della Riviera del Brenta per confrontarsi con altri appassionati. «Finora nessuno ne aveva scritto le norme osserva Gianluca Angi - si gioca in quattro, divisi in due coppie, con un mazzo di 52 carte trevisane (compresi quindi 8, 9 e 10). C'era il rischio che tale tradizione andasse perduta. Con il supporto dei membri dell'associazione Club dei 15, dopo un anno di ricerche e incontri con diversi giocatori esperti del territorio, ho steso un testo e stampato un opuscolo, allo scopo di preservare la memoria di questo gioco e di trasmetterla alle generazioni future. Il libriccino è distribuito gratuitamente a quanti desiderano imparare un gioco che fa parte delle tradizioni veneziane».
«Secondo me - aggiunge lo studioso - è più divertente e coinvolgente di tanti altri giochi, come scopa e briscola, ma siamo rimasti in pochi a praticarlo, perlopiù anziani. Per praticare il gioco dei trionfetti servono bravura e malizia, ma anche un po' di fortuna. Per certi versi assomiglia al poker perché si può anche tentare di bluffare per trarre in inganno l'avversario. Ma non c'è alcuna posta in palio e solitamente chi perde paga solo da bere».
Vittorino Compagno
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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