Ecco le nuove sale espositive dell'Accademia

Domenica 11 Aprile 2021
Ecco le nuove sale espositive dell'Accademia
L'ANNUNCIO
Il luogo è maestoso e luminoso. Le colonne dipinte di bianco fanno risaltare ancora di più la luce naturale. E qui troveranno posto i capolavori di Tiepolo, le opere del Piazzetta, Pietro Da Cortona. Tutti in dialogo uno con l'altro in modo che il futuro visitatore si immerga in un'atmosfera unica e particolare. Un tuffo nella grande stagione del Settecento Veneto e in quella, tutta da riscoprire, del Seicento con capolavori di straordinaria qualità. Benvenuti nella nuova ala, in via di allestimento delle Gallerie dell'Accademia, a Venezia. Qui, dopo l'enorme e straordinario restauro degli spazi già dell'Accademia di Belle Arti, stanno procedendo i lavori di re-definizione di alcune sale e gli interventi di allestimento dei nuovi spazi a pianoterra.
L'OBIETTIVO
Un progetto importante non solo nella storia di questa istituzione (l'ultima risistemazione museale risale alla fine della Seconda guerra mondiale), ma anche come messaggio per il futuro nella speranza che al più presto venga superata l'emergenza Covid. «Stiamo procedendo con questi lavori - racconta il direttore delle Gallerie, Giulio Manieri Elia - grazie ad una straordinaria collaborazione tra lo Stato e i privati, in particolare la Fondazione Venetian Heritage. Contiamo, salvo sorprese, di poter inaugurare questi nuovi spazi a settembre. Sarebbe un risultato che tutti auspichiamo». E proprio i rallentamenti nell'attività legati alla pandemia non hanno interrotto il progetto di ripensamento complessivo del percorso espositivo delle Gallerie. «Innanzitutto - sottolinea ancora Manieri Elia - abbiamo messo mano ad una nuova disposizione per le opere al primo piano con l'obiettivo di sciogliere alcuni nodi critici e rendere più chiaro il percorso, restituendo la circolarità di visita (anche in funzione anti-Covid) ed evitando l'andata e ritorno dei visitatori grazie alla prossima riapertura del corridoio palladiano, a conclusione dei lavori del Segretariato Regionale MIC del Veneto».
GLI INTERVENTI
Si tratta del secondo lotto di lavori di quattro (il primo completato nel 2019). Uno degli obiettivi centrali di questa operazione è stato quello di conservare e valorizzare quanto rimane dell'allestimento di Carlo Scarpa. È il caso, ad esempio, dei pannelli espositivi da lui disegnati che abbelliscono la sala al primo piano. «Abbiamo voluto ripensare il percorso nel suo complesso - aggiunge Manieri Elia - e offrire al futuro visitatore un viaggio ideale con una maggiore scansione storico-cronologica su opere e artisti che si incontreranno lungo il cammino. Capolavori come La Tempesta e La Vecchia del Giorgione hanno già trovato una nuova collocazione in un'area più ampia: la storica sistemazione risultava troppo sacrificata negli spazi. Lo abbiamo deciso non solo per valorizzare le opere, ma anche per migliorarne la fruizione e per inserirle in un migliore contesto in cui viene chiarito attraverso il dialogo con gli altri dipinti presenti nella sala il fondamentale passaggio con Giorgione della pittura veneta verso la Grande Maniera». Le opere di Giorgione sono poste accanto a quelle dei suoi allievi, Tiziano e Sebastiano del Piombo giovani, che seppero nutrirsi delle sue lezioni».
LA COMUNICAZIONE
Tra le altre novità del restyling vi è un nuovo apparato didattico, più chiaro ed efficace; il posizionamento di una serie di totem informativi che offrono un panorama generale delle opere custodite nella sala, vi sono poi schede di sala a presa diretta (che le attenzioni anti Covid hanno obbligato momentaneamente a ritirare), oltre a cartellini didattici posizionati sotto i dipinti. «Abbiamo cambiato anche il linguaggio delle schede - segnala Manieri Elia - per renderlo oggettivamente più agevole e moderno. Un'altra operazione importante è stato il trasferimento dei grandi quadri appartenuti alla Scuola di San Marco che si trovavano nell'ex Chiesa in una sala più luminosa e di maggiore ampiezza. Con questa sistemazione la luce naturale giocherà un ruolo fondamentale. Un altro straordinario risultato è dovuto alla ricollocazione dell'Annunciazione del Veronese, sistemato ora nella sala X, che allunga la prospettiva del corridoio di accesso. Un gioco visivo, chiarisce il direttore «che, abbiamo scoperto, era già stato fatto nell'allestimento del 1895».
NUOVI LAVORI
Tornando all'allestimento dell'Ala Palladiana di prossima apertura, nelle sale che vi si affacciano troverà posto la ricostruzione del soffitto di Palazzo Corner Spinelli, dipinto da Giorgio Vasari, mentre altre sale ospiteranno le tele dei Bassano riunite per la prima volta in un'unica aula familiare e un nuovo ambiente sarà destinato all'esposizione, a scadenza regolare, dei capolavori grafici del Gabinetto dei Disegni, una delle collezioni più ricche in Italia, con ben 20 preziosi disegni di Leonardo Da Vinci. Infine, l'ultimo intervento, solo dal punto di vista temporale, riguarda la sala del Tablino danneggiata dall'acqua alta del 2019, progetto finanziato da Venice in Peril Fund. «Ora speriamo solo di aprire al più presto - conclude Manieri Elia - Pochi mesi fa per una prima timida apertura in tempo di moderata pandemia, raccogliemmo l'entusiasmo dei visitatori pronti a re-impossessarsi delle Gallerie. Lo ammetto non vediamo l'ora di riaprire. E sarà un segnale di rinascita per tutti».
Paolo Navarro Dina
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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