E a palazzo Fortuny la collezione di Mariano

Venerdì 22 Febbraio 2019
UNA DINASTIA
Palazzo Fortuny è un luogo speciale, ricco di suggestioni; casa d'artista, laboratorio, le sue mura custodiscono il ricordo e l'aura di un genio eclettico. Mariano Fortuny y Madrazo (nella foto) fu pittore ma anche scenografo, fu innovativo illuminotecnico, ma anche stilista antelitteram. «Un genio che con il suo Delphos, una tunica plissettata, libera finalmente le donne dalla costrizione dei corpetti». È appassionata Gabriella Belli nel presentare la mostra-evento I Fortuny, una storia di famiglia che prenderà il via nel palazzo omonimo l'11 maggio (fino al 24 novembre) per i 70 anni dalla morte di Mariano Fortuny y Madrazo. «Gli studi, le ricerche e gli approfondimenti non riguardano solo le grandi mostre. Nel Palazzo - spiega Belli - presenteremo un importante lavoro di ricerca che per la prima volta testimonierà la vita della famiglia Fortuny. Indagheremo sul rapporto tra Mariano e il padre, famoso pittore, che praticamente non conobbe perché morì quando lui aveva appena 3 anni. Il rapporto tra i due però è riuscito ad svilupparsi tramite la collezione che il padre lasciò al figlio e che purtroppo negli anni venne in gran parte dispersa. Ma la Fondazione è riuscita a ricostruirla, recuperando anche alcuni dipinti. Riportati al palazzo, consentiranno di far rivivere la storia di questa eclettica famiglia».
ARTE E COLLEZIONISMO
In continuità con l'idea della condivisione, anche nello spazio immaginifico di palazzo Fortuny non si rinuncia a dialogare col contemporaneo, grazie alla retrospettiva dedicata a Yun Hyong-keun. Il pittore coreano più importante del 900. Imprigionato dal regime del suo paese e scampato a una esecuzione di massa, svilupperà una ricerca artistica di grande valore etico che, suggerisce Belli, lo avvicina a Mariano.(g.rac.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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