Doisneau in mostra a Rovigo

Mercoledì 20 Gennaio 2021
Doisneau in mostra a Rovigo
I PROGETTI
Palazzo Roverella e Palazzo Roncale a Rovigo rilanciano sulla cultura con un poker di mostre riprendendo il filo del discorso anche con le esposizione aperte a novembre e poi sospese per effetto dell'emergenza sanitaria. Così, la Fondazione Cariparo affronta il 2021. Condizionata dal ritorno in zona gialla, la nuova programmazione parte dalle proroghe fino al 14 marzo della mostra al Roverella dedicata a Marc Chagall, anche la mia Russia mi amerà, e al Roncale per La quercia di Dante. Visioni dell'Inferno fino a metà febbraio (ingresso gratuito). L'esposizione, fino al momento dell'improvvisa chiusura aveva fatto registrare più di 14 mila visitatori e 20 mila prenotazioni puntando a superare il record di 50 mila presenze.
LE PROSPETTIVE
«Il contraccolpo economico non ha influito sulla programmazione triennale: continuiamo a seguire la strada tracciata, senza deviare dal percorso pluriennale», ha spiegato ieri il presidente della Fondazione della Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, Gilberto Muraro, nella conferenza online sulla nuova programmazione malgrado la caduta dei ricavi, con minori incassi di oltre 280 mila euro rispetto alle attese e sul prezzo del biglietto ridotto (8 euro). «Tutti si attendono molto dal 2021 per il rilancio del Paese, e la Fondazione Cariparo continua a ritenere che gli eventi nella zona di Rovigo creino un brand di pregio culturale per la città, con ricadute economiche significative per il territorio», ha precisato.
IN PROGRAMMA
Sarà così un 2021 con ben quattro nuove grandi mostre: due al Roverella, in collaborazione con il Comune di Rovigo e l'Accademia dei Concordi, e due al Roncale. Al Roverella, dopo la grande monografica su Chagall, dal 1° aprile al 4 luglio Arte e musica. Dal Simbolismo alle avanguardie esporrà le relazioni tra musica e arti visive, con le opere di Kandinskij, Klee, Kupka, Del Marle, Giacometti e di molti altri modellate sui suoni di Bach, e mostrando il filone pittorico ispirato da Wagner e gli intrecci tra Beethoven e la Secessione viennese. Seguirà la mostra monografica su Robert Doisneau, dal 26 settembre al successivo 31 gennaio, primo appuntamento del filone sulla fotografia umanista che proseguirà con mostre di alto profilo dedicate a Jacques-Henri Lartigue - sulla scia della mostra ai Tre Oci a Venezia - e poi al maestro del paesaggio Luigi Ghirri, e quindi a Edouard Boubat.
LA STORIA IN MUSICA
Palazzo Roncale, invece, dal 13 marzo sarà sede della mostra Quando Gigli, la Callas, Pavarotti I Teatri storici del Polesine. È un esempio della volontà di valorizzare «anche le tante storie del Polesine, da riscoprire e da illustrare», ha spiegato Muraro. La mostra racconterà i teatri del Polesine (Sociale a Rovigo, il Comunale e il Ferrini a Adria, Cotogni a Castelmassa, Zago a Loreo, Ballarin di Lendinara e il Balzan di Badia Polesine). L'elemento storico andrà di pari passo con l'interattività per rileggere la storia dei teatri e ricordare i grandi artisti che vi debuttarono, come Beniamino Gigli, e quelli applauditi per talento e potenzialità come un trentenne Luciano Pavarotti, e ancora Antonio Cotogni, Maria Callas, Renata Tebaldi, Giulietta Simionato e Katia Ricciarelli. «Sarà una mostra innovativa nella parte organizzativa - ha aggiunto Muraro - perché abbiamo cercato di utilizzare, più di quanto non avessimo fatto in passato, gli strumenti della telematica e della rappresentazione visiva. Quindi, avrà un maggiore grado di interattività». Un'ulteriore mostra a palazzo Roncale, in calendario in autunno, completerà il programma 2021: la Fondazione Cariparo sta lavorando ai dettagli, che saranno resi noti nelle prossime settimane.
Nicola Astolfi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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