Denis Curti: «Il mio viaggio nella fotografia del futuro»

Martedì 26 Gennaio 2021
LA PUBBLICAZIONE
La notizia dell'intenzione di vendere la Casa dei Tre Oci, gioiello neogotico affacciato sul Bacino di San Marco, dal 2012 tra le più interessanti sedi italiane di grandi mostre fotografiche internazionali, ha sconvolto la città di Venezia che la ospita, e non solo. Tuttavia il suo direttore artistico, Denis Curti, si dice pronto a portare avanti gli intenti perseguiti finora assieme a Civita Tre Venezie ed alla Fondazione di Venezia stessa (attuale proprietaria dell'immobile) anche in un'altra sede del centro storico. Intanto lo stesso direttore, in questo periodo di blocco degli eventi culturali, si è preso del tempo per mettere in ordine il proprio bagaglio di esperienza di oltre trent'anni di organizzazione di mostre, festival, rassegne, nonché cura di cataloghi e saggi, dando alle stampe il libro Capire la fotografia contemporanea. Guida pratica all'arte del futuro (Marsilio, collana Cartabianca). Il testo parte proprio dagli avvenimenti che hanno segnato la sua carriera, raccontati con quel suo piglio leggero e inebriante che i visitatori affezionati delle esposizioni ai Tre Oci già conoscono: «Da attento osservatore dell'editoria specializzata - spiega Curti - mi sembrava mancasse un libro che assumesse il ruolo di guida nel mondo della fotografia in questo momento di profondo cambiamento. Mi interessava dare un contributo, senza presunzione (il binocolo è il mio), a partire dal mio lavoro quotidiano, dalla mia esperienza diretta, con la consapevolezza di essere stato testimone di questi cambiamenti, lavorando a stretto contatto con autori che hanno scritto la storia della fotografia come Cartier-Bresson, Erwitt, Ghirri, Scianna, Battaglia o LaChapelle. Sono convinto che, per capire il futuro, occorre conoscere bene presente e passato».
PROVA DI IMMAGINAZIONE
Ne risulta un brillante resoconto su ciò che è stata fino ad oggi la fotografia, ma anche una coscienziosa prova di immaginazione su quali potranno essere le strade che prenderà in futuro grazie alle potenzialità offerte dal digitale, passando per il tema del collezionismo (del quale l'autore cerca di fissare le principali regole di mercato), per gli insegnamenti e le l'eredità che i grandi maestri della fotografia hanno lasciato alle nuove generazioni, fino alle informazioni di servizio (premi, festival ed opportunità) che Curti si sente di suggerire a chi si affaccia oggi al mondo della fotografia.
Al futuro è dedicato l'ultimo capitolo: cos'è la post-fotografia, l'iperfotografia e tutte le correlazioni tra immagini, social network, web, nel tentativo di capire chi è oggi il nuovo fotografo. «La fotografia - sintetizza l'autore - funziona da specchio della società, pertanto non è il linguaggio in sé a essere in crisi. Lo è il mercato editoriale, oggi impoverito dalla crisi generale e dalla concorrenza della rete. Il nuovo fotografo è un creatore di contenuti che deve raccontare storie, per i brand di moda, ad esempio, come per le fondazioni o gli enti per il sociale o l'ambiente. Ma gli viene chiesto di farlo attraverso i propri occhi, il proprio vissuto, prendendo una posizione». Un grande narratore del mondo in evoluzione è stato sicuramente il fotografo Mario De Biasi (1923 2013), protagonista della prossima mostra alla Casa dei Tre Oci che verrà inaugurata, pandemia permettendo, l'11 marzo.
Elena Ferrarese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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