Da Zero a Fikò la nuova vita di Giuseppe e Nicolò

Lunedì 14 Ottobre 2019
Da Zero a Fikò la nuova vita di Giuseppe e Nicolò
IL LOCALE
Li avevamo lasciati a Zero Branco (Tv), a poca distanza da Villa Guidini dove, all'Osteria Zero, in oltre dieci anni si erano costruiti una solida reputazione, partendo da zero. Giuseppe, all'epoca, aveva 22 anni, il fratello Nicolò 17, poco più che un ragazzino. Avevano trasformato un ambiente un po' datato e da fuori non proprio accattivante, in una piacevole tappa gastronomica. L'Osteria proponeva quattro-cinque scelte per portata, cucina di territorio interpretata in chiave più elegante e alleggerita nei condimenti e nei sapori, e la pizzeria seguiva la buona regola di un numero non eccessivo di proposte, però ben fatte, con materie prime stagionali e di qualità, impasti curati, corretti, digeribili. Appassionato di lievitazione, Giuseppe si era poi dedicato anima e corpo alla produzione di lievitati da ricorrenza, e proprio panettoni e colombe, totalmente artigianali avevano contribuito negli ultimi anni a far conoscere questa insegna, perché il passaparola di chi li assaggiava e gli eccellenti risultati più volte ottenuti nei vari concorsi li avevano issati fra le scelte più gettonate in occasione delle festività.
PIZZA & PANE
Ebbene, a 11 anni di distanza, i fratelli Stefani hanno voltato pagina, abbassato definitivamente le serrande dell'Osteria e alzato quelle di Fikò, Pizza Lab (a San Dono di Massanzago, nel Padovano, ma appena fuori Noale, tel. 392/2060805), per dedicarsi totalmente al mondo della lievitazione. Fikò, infatti, è prima di tutto pizzeria per asporto, poi piccolo (piccolissimo scherza Giuseppe) panificio, in attesa di partire con panettoni e focacce, il must della casa.
LA GRICIA & LA DOLCE
Nel frattempo, appunto, si sfornano pizze a chilometri zero, che cambiano tutti i giorni in base all'estro e al mercato: la Margherita, ovviamente, ma anche la Gricia (con guanciale pepato e pecorino) o quella (golosissima e molto insolita) con le polpettine di carne, in rosso, e ancora la pizza in pala alla romana (un successone) e quella dolce, ad esempio alle nocciole e pistacchio. Il pane (un po' di pagnotte, belle e buone) lo fanno al farro, ai semi misti, integrale, ed è quello di una volta, sale, acqua, farina: La fregatura per noi scherza Giuseppe è che resta perfetto per tre giorni. I clienti, al contrario, apprezzano molto.
Claudio De Min
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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