Da Vinci Il genio digitale

Venerdì 19 Aprile 2019
Da Vinci Il genio digitale
L'EVENTO
La Vergine delle rocce, la Dama con l'ermellino e, naturalmente, la Gioconda sono proiettate su tutte le pareti, con zoomate su dettagli invisibili dal vero. Poi compaiono il carro armato, il deltaplano e gli altri marchingegni progettati da Leonardo e in sottofondo si odono gli scoppi dei colpi o il rumore degli ingranaggi. La chiamano non a caso stanza immersiva: perché il visitatore si trova coinvolto tra le immagini, nelle luci, nei suoni. Siamo nel cuore di Da Vinci Experience, la mostra, inaugurata ieri sera a Treviso, dedicata al genio del Rinascimento.
MEDIAZIONE CULTURALE
Promossa dal Comune e patrocinata dalla Camera di commercio (che la ospita nel salone della Borsa nella sua sede trevigiana), la rassegna è stata selezionata dal ministero degli Affari Esteri per rappresentare l'Italia e il suo genio in un tour espositivo, sostenuto dagli Istituti italiani di cultura, che nel 2019 toccherà dodici nazioni in tre diversi continenti. Il termine mostra, almeno se inteso in senso tradizionale, tuttavia, non rende del tutto l'idea. «Questo è anche uno spettacolo e soprattutto un percorso di mediazione culturale, spiega Roberto Fiorini, di Crossmedia Group, società fiorentina specializzata che l'ha realizzata. Un percorso nella vita di Leonardo e in un talento multiforme come pochi: pittore, ma anche architetto, ingegnere civile e militare, anatomista, botanico, studioso della natura, filosofo.
SCIENZA E INNOVAZIONE
Le basi scientifiche, assicurano gli organizzatori, sono garantite da un comitato di esperti di fama. La forma, invece, è innovativa: niente dipinti (i prestiti leonardeschi, peraltro, sono rarissimi), ma una visita basata soprattutto sulla scoperta diretta e sulla suggestione. Una vera e propria esperienza multimediale a 360 dove si può entrare in contatto con l'opera omnia di Leonardo, pensata anche, e soprattutto, per i nativi digitali, la definisce Lavinia Colonna Preti, assessore comunale ai Beni culturali. Ecco allora la citata sala, con il video da 35 minuti replicato a ciclo continuo sulle pareti-maxischermi. «Nessuna voce di commento, proprio per lasciare massima libertà di interpretazione. La visuale migliore? Forse proprio quella spesso scelta dai ragazzi: distesi per terra», rimarca Fiorini. E poi ampio l'uso di tecnologie: dai tablet ai visori 3D che permettono di muoversi in realtà virtuale all'interno dello studio di Leonardo o provare qualcuna delle sue invenzioni. Chiaro, c'è anche una parte fisica: le macchine inventate dal deltaplano al martello continuo, primo esempio di automazione del lavoro, dal cambio al cric, fino alla bicicletta. Da Vinci Experience resterà aperta fino al 4 agosto, info su www.davinciexperience.it e www.comune.treviso.it/da-vinci-experience .
Mattia Zanardo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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