«Da Squitieri e Delon la mia vita e gli uomini»

Giovedì 19 Ottobre 2017
«Da Squitieri e Delon la mia vita e gli uomini»
L'INTERVISTA
«La strana coppia al femminile, i ruoli ribaltati rispetto al fortunato testo originale di Neil Simon. E lei, sulla scena, sarà quella precisina, amante della pulizia, delle cose tutte in ordine. Lo stesso ruolo che sullo schermo, a parti invertite, era stato di Jack Lemmon. Bellissima, Claudia Cardinale ha attraversato sessant'anni della storia del cinema con i più grandi registi. Famosa in Francia dove è stata presentata come la rivale della Bardot, tanto da essere ribattezzata semplicemente CC da anteporre alla bionda BB. Un matrimonio col produttore Franco Cristaldi finito col divorzio, una lunga unione col regista Pasquale Squitieri. Due figli, Patrick e Claudia; è nonna
Ma Claudia Cardinale è davvero così brava nelle pulizie di casa?
La prima risposta è una risata. «Certo, io sono quella che passa e pulisce; l'altra, Ottavia Fusco, è quella che butta tutto per terra. Siamo insieme, io che sono stata la compagna e Ottavia che è stata la moglie, per realizzare un progetto di Pasquale Squitieri. Credeva nell'idea di noi due sul palcoscenico a rifare, alla nostra maniera, La strana coppia. Voleva rovesciare i ruoli e far ritrovare la stessa forza comica. C'era anche un grande divertimento da parte sua, aveva una forte ironia. La regia è di Antonio Mastellone che era il suo aiuto regista».
L'esordio veneto sarà al teatro Goldoni: fa sempre effetto anche a un'attrice esperta recitare a Venezia?
«Io adoro Venezia. Il primo viaggio che ho fatto quando avevo 16 anni è stato a Venezia, dopo l'elezione della più bella di Tunisi. Quando sono arrivata, in Italia il bikini non era ancora diffuso, io stavo con mia madre e tutti mi fotografarono, splendente in quel bikini bianco. Mi dicevano che dovevo fare del cinema e rispondevo che non mi interessava. Da bambina volevo fare l'esploratrice non l'attrice. Un settimanale pubblicò la mia fotografia in copertina col titolo La ragazza che rifiuta di fare cinema».
Poi il cinema lo ha fatto sul serio.
Ma prima ho dovuto aspettare il consenso di mio padre. Ho incominciato a Tunisi con Omar Sharif, il film era intitolato I giorni dell'amore. Con Omar ci siamo ritrovati più di trent'anni dopo per due film di fila, Mayrig e Quella strada chiamata paradiso, dove eravamo marito e moglie sullo sfondo della grande tragedia del popolo armeno. Poi nel mio paese c'è stata la rivoluzione e io sono andata a Roma».
Di famiglia di emigrati siciliani, nel 1958 le tocca quasi come destino la parte di una siciliana, Carmelina, segregata in casa dal fratello ne I soliti ignoti di Monicelli. Un piccolo ruolo, ma basta per farsi notare
«Io non parlavo italiano, ero sempre doppiata. Monicelli fu particolarmente attento con me e anche quel divertente attore che faceva mio fratello, Tiberio Murgia, che c'era sempre quando io ero in scena. Poi è venuto Pietro Germi con Quel maledetto imbroglio la mia prima parte davvero importante. E anche lo stimolo a imparare bene l'italiano, io conoscevo un po' il siciliano dei miei genitori».
Ha lavorato con i più grandi registi, da Visconti a Fellini
«Luchino mi adorava, ho fatto tanti film con lui, gli devo moltissimo. Da Angelica nel Gattopardo a Vaghe stelle dell'Orsa e mi voleva anche per quello che sarebbe stato il suo ultimo film. Abitavo sulla Salaria, vicino a casa sua, e mi invitava spesso a pranzo. Sotto la tovaglia mi faceva trovare gioielli di Cartier. Diceva che andavamo d'accordo perché ero un maschiaccio, mi voleva con sé nei viaggi. Ho girato il Gattopardo e 8 ½. Con Luchino era come fare teatro, con Federico si girava senza copione. Veniva a prendermi, diceva che ero la sua musa, nel film mi chiamo proprio Claudia».
E' una diva internazionale, ha vinto premi a Venezia e a Cannes
«Venezia è straordinaria, ho perso il conto delle mostre alle quali ho partecipato, ho anche vinto con Claretta di Squitieri. E sono stata a Cannes molte volte, quest'anno mi hanno invitato e hanno esposto le mie foto di quando ero andata la prima volta, giovanissima, con Marcello Mastroianni che era il mio partner ne Il bell'Antonio. Ho avuto partner eccezionali, da Marcello a Alain Delon col quale ho girato quattro film, quattro con Belmondo, due con Rock Hudson del quale ho un ricordo bellissimo. Senza dimenticare Henry Ford in C'era una volta il West di Leone. Penso che la cosa più importante sia stata lavorare con tutti i grandi. Sono stata fortunata. Io continuo a lavorare, non mi sono mai fermata, giro dappertutto, vado in tutto il mondo. Non sto lì a chiedere».
Come mai vive a Parigi?
«Sono andata via da Roma per i paparazzi, non potevo più uscire di casa, non avevo un attimo di libertà. Ho dovuto cambiare tre volte abitazione senza risultato. Così mi sono trasferita a Parigi, dove se qualcuno ti dà fastidio lo mandano via».
Cosa pensa delle denunce contro il produttore americano Harvey Weinstein?
«Non sono intervenuta, io non ho mai avuto problemi con i maschi, ma mi chiedo perché questa storia dopo tanti anni, perché non hanno fatto subito le denunce? Mi danno fastidio tutte queste foto uscite. Naturalmente nessuna scusante per chi agisce con violenza, per chi ricatta sessualmente le donne servendosi del suo potere. Sono in prima fila per i diritti delle donne».
Edoardo Pittalis
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