Da Pipino a Maniero, fino a via D'Amelio Dianese ritesse il filo della Venezia nera

Venerdì 3 Dicembre 2021
Da Pipino a Maniero, fino a via D'Amelio Dianese ritesse il filo della Venezia nera
LA TESTIMONIANZA
VENEZIA «L'inchiesta di questi giorni conferma, se ancora serviva, che quella della malavita con gli intromettitori al Tronchetto è una storia che non si è mai interrotta, che continua. E adesso lì è tornato a spadroneggiare il Cocco cinese, di cui tutti sanno da sempre, mentre la situazione si ripete tale e quale anche a Punta Sabbioni e già in questi anni sono venute in evidenza le infiltrazioni criminali nel Veneto orientale, da Eraclea fino a Caorle».
IL LIBRO
Parole di Maurizio Dianese, cronista de Il Gazzettino, probabilmente il giornalista più esperto in assoluto sulla Mala del Brenta e su Felicetto Maniero, autore di Bravi fioi un nome, un programma , libro (edizioni Milieu) che ha presentato ieri sera, in anteprima nazionale, alla libreria Ubik di via Poerio, a Mestre, in dialogo con il sociologo e scrittore Gianfranco Bettin di fronte a una platea nutrita (presente pure il direttore de Il Gazzettino Roberto Papetti). «Quando leggo le ordinanze di custodia cautelare mi pare di rileggere quello che ho scritto già tante volte sul giornale e in altri libri. Già nel 1986, quando fui assunto da Giorgio Lago, feci un reportage sul Tronchetto e il quadro era lo stesso di adesso. Ci saranno altri capitoli in futuro. Probabilmente ha ragione il giudice a non riconoscere, con gli elementi che ci sono, l'associazione a delinquere di stampo mafioso, ma questo vuol anche dire che gli arrestati usciranno presto. Peraltro tra non molto anche Maniero sarà scarcerato, sarà interessante monitorare cosa succede...».
L'INCHIESTA
Così come il libro esce più attuale che mai, capita che per fare il suo lavoro d'inchiesta Dianese, che ha una rete di contatti estesissima, frutto di un giornalismo sul campo vecchia maniera, abbia avuto modo di parlare più volte con Loris Trabujo in un caffè di via Brenta Vecchia, curiosa coincidenza di nomi. «Vanno benissimo la Procura e le forze dell'ordine, ma per chiudere il cerchio, mettendo insieme tutti i pezzi della storia, bisogna sentire anche questa campana», rivendica il giornalista raccontando un aneddoto curioso sui suoi incontri: «Una volta mi vidi con uno dei boss al Florian in piazza San Marco. Io avrei preferito bere il caffè in piedi, per non spendere un sacco di soldi. Lui, invece, volle sedersi. Al momento di pagare il conto, 20 euro per due espressi, regalò una banconota da 50 al cameriere dicendogli: Vecio tieni el resto, tanto no i xe mii». «Solo il Gazzettino, tra l'86 e il '95, ha fatto pagine su pagine scrivendo che la Mala del Brenta era mafia», riprende Dianese, omaggiando la figura del magistrato che ha saputo mettere fuori gioco Maniero e la sua banda, Francesco Saverio Pavone, morto un anno fa: «Diciamoci la verità: Pavone è stato osteggiato in Procura, a suo tempo, al processo qualche suo collega ne ha contestato le carte. Io più volte gli avevo proposto di fare un'intervista per denunciarlo, ma lui non ha mai voluto. Diceva che fare polemiche non sta bene e lo diceva perché aveva un senso altissimo dello Stato».
LA VENEZIA NERA
Bravi fioi è il racconto di una Venezia da cartolina nera che si intreccia con le trame più oscure della storia recente d'Italia, dalla bomba di piazza Fontana ai depistaggi sulla strage di via D'Amelio, col falso pentito Scarantino che in carcere proprio a Venezia confessò di non c'entrarci nulla al compagno di cella, quel Vincenzo Pipino riconosciuto come il re dei ladri, con un lungo curriculum di colpi. «Il libro migliore di Dianese, una cavalcata onirico-noir piena di fatti veri che ci riportano nel nostro tempo in cui tutto parte e tutto torna a Venezia», sostiene Bettin. Tante verità tutte da leggere e conoscere, scritte col consueto coraggio che fa di Dianese un professionista serio e libero, che nella sua carriera ha ricevuto 200 querele senza mai riportare una sola condanna. In copertina, una bellissima cover del maestro Luigi Gardenal, con le barene della laguna in prima piano e sullo sfondo lo skyline di Venezia.
Alvise Sperandio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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