Costanzo: «Il primo incontro con Maria a Venezia»

Mercoledì 14 Novembre 2018
Gli anni Novanta, quelli dell'amore e del matrimonio con Maria De Filippi e dell'attentato di Cosa Nostra. Maurizio Costanzo li rievoca con lucida nostalgia nel suo nuovo libro Il tritolo e le rosè (pp 132, euro 18), in libreria in questi giorni per Mondadori. «Non è vero che gli anni sono tutti uguali. Nella mia vita i Novanta sono stati speciali, anni di tritolo e di rose. Di assurdi boati e di bellissimi fuochi d'artificio» dice Costanzo.
Sempre così restio a parlare della vita privata, Costanzo scrive con sincerità dell'amore per Maria, rivela i dettagli del loro primo incontro a Venezia (freddino) o il motivo per cui, grazie alle imperscrutabili trame del destino, lei accetta di spostarsi da Pavia a Roma e di lavorare in tv invece che nelle aule di tribunale. E ricorda quel 14 maggio del 1993: se l'attentato di Cosa Nostra fosse andato a segno «la mia vita sarebbe saltata in aria e io non avrei potuto sposare la donna che amavo: Maria» racconta, sempre nel suo stile asciutto e ironico.
Accanto a quello privato, nel libro c'è anche il Costanzo protagonista e testimone privilegiato della vita pubblica degli anni Novanta: dai Muri che crollano a Berlino fino alle Torri Gemelle
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