CONSELVE
Il Dominio di Bagnoli, una sintesi perfetta di tradizione ed innovazione,

Lunedì 8 Marzo 2021
CONSELVE
Il Dominio di Bagnoli, una sintesi perfetta di tradizione ed innovazione, punto d'incontro tra agricoltura, enogastronomia, natura, arte e cultura, ma anche buen retiro ai tempi del Coronavirus. A poco più di 30 minuti di auto da Padova, nella parte sud della provincia, a qualche chilometro da Conselve, il centro principale, si giunge a Bagnoli di Sopra, tra un susseguirsi di paesi, zone artigianali e campi sempre più coltivati a vigneto, lungo lo Stradon del vin Friularo, vitigno autoctono di questa terra, che riscontra un sempre maggiore apprezzamento.
MONACI BENEDETTINI
Il Dominio di Bagnoli affonda le sue radici in tempi antichi. Poco prima dell'anno 1000, venne fondato proprio qui un monastero affidato ai monaci benedettini. Acquistato dallo Stato Pontificio nel 1656 dalla famiglia Widman, il Dominio venne impreziosito con la costruzione di un vasto complesso architettonico con la lussuosa villa che comprendeva anche un teatro, una chiesa, diversi palazzi, vaste cantine e granai. I Widman, da buoni mecenati ospitarono anche artisti di fama, tra i quali anche Carlo Goldoni, che proprio a Bagnoli contribuì a rallegrare i suoi ospiti con rappresentazioni teatrali. Nel 1917 l'imprenditore lombardo Romualdo Borletti acquistò l'azienda agricola di ben 1.350 ettari di terreno e il figlio Ferdinando, detto Nandino, avviò una importante attività di modernizzazione del Dominio, forse prendendo spunto dalle importanti attività industriale avviate in Lombardia, dal Linificio nazionale alla Rinascente, passando per la famosa fabbrica di tachigrafi e contachilometri Veglia.
VITE & TABACCO
Negli anni '60 sono attivi, oltre alle coltivazioni dei cereali e della vite, anche il il tabacco, la cui ultima foglia è quella utilizzata per avvolgere i sigari. Per creare lo stesso clima del sud-est asiatico, ove il tabacco trova il suo habitat naturale, circa 100 ettari erano ricoperti di garza, che dava il giusto grado di umidità. Un'attività, questa, che è andata scemando, mentre quella vinicola si è invece evoluta e rappresenta oggi una delle più importanti del Dominio, che ora dispone di circa 600 ettari, dei quali 38 destinati alla viticoltura.
VIN DA VIAJO
Il vino Friularo era conosciuto ai tempi della Serenissima come vin da viajo, ossia vino da viaggio, perché non aveva paura di affrontare il tempo e il mare.
Negli anni 60 del secolo scorso, buona parte della produzione del Dominio, era destinato alla mensa della grande azienda Veglia Borletti di Milano, con circa 4 mila dipendenti: ogni settimana da Bagnoli partivano circa diecimila bottiglie di vetro da un quarto di litro per la mensa aziendale. Alla fine degli anni '80 la svolta, con una rivisitazione del prodotto ed arrivano l'attribuzione della D.o.c. e poi, nel 2011, anche della Docg.
FRATELLI
Oggi i fratelli Borletti, Francesca, Laura, Lorenzo, Maurizio e Giovanni, sono impegnati a diversificare ulteriormente le attività del Dominio, dagli eventi negli splendidi granai, alla valorizzazione della cantina, alle nuove coltivazioni di mirtilli, avviate nel 2020. E nell'anno della pandemia, a Bagnoli sono sempre più numerose le persone che soggiornano nell'agriturismo ricavato nelle vecchie scuderie.
Nicola Benvenuti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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