Confindustria: «Su Luxus polemica sbagliata dagli artigiani»

Sabato 20 Maggio 2017
La mostra Luxus, allestita all'interno del Padiglione Venezia, continua a suscitare polemiche. Gian Michele Gambato, presidente di Confindustria Venezia-Rovigo, non condivide le critiche degli artigiani. «La mostra è nata con l'obiettivo di raccontare al mondo le nostre eccellenze e il nostro lavoro, che ci permette di portare oltre confine il meglio della nostra città - premette - si è parlato di parzialità delle scelte e si è detto che i veneziani non si sono sentiti riconosciuti, perché le 16 realtà partecipanti, una selezione, sarebbero state rappresentative di realtà imprenditoriali, e non dell'artigianato di cui si vuole invece sottolineare il valore». Gambato si dichiara dispiaciuto nel vedere «quanto ancora oggi venga rimarcata la differenza tra imprenditori e artigiani quando in realtà noi rileviamo sempre di più, all'interno delle nostre aziende associate, la forte collaborazione che esiste tra industria e artigianato e il totale rispetto reciproco nel segno dell'innovazione manifatturiera».
Confindustria conclude che la mostra Luxus ha «saputo interpretare una Venezia creativa alla ricerca di un riconoscimento internazionale», «un'iniziativa che premia l'imprenditorialità originaria dei Veneziani, siano essi imprenditori, artigiani o artisti, che credono nell'importanza di diffondere il loro saper fare per il prestigio internazionale» e sottolinea l'importanza del «fare squadra per valorizzare il nostro territorio». Caustico Gianni De Checchi, segretario di Confartigianato, che mette i puntini sulle i. «Il tema della mostra Luxus - ribatte - non è raccontare al mondo le eccellenze. Già ci sarebbe già stato tanto da dire, anche se ognuno può avere delle eccellenze la sua idea. Il tema della mostra è dichiaratamente raccontare la grande tradizione dell'artigianato d'arte veneziano». De Checchi rincara: «L'artigianato è una cosa seria. E' tutelato dalla costituzione, non è un'etichetta da salotto che si dà a tutti. E proprio perché è una cosa seria non può essere usato a vanvera né come specchietto per allodole per altre attività che artigianali non sono. Artigiano è chi ci mette nome, faccia, mani, creatività, cuore, investimenti. Tutto, insomma. Chi semplicemente vende si chiama commerciante, chi semplicemente realizza si chiama maestranza. La collaborazione dell'artigianato con l'industria sarà la chiave del successo di questo Paese, ne sono convinto. Infatti è uno dei temi che avrebbe potuto essere sviluppato da questa triste mostra Luxus. Però ci volevano un'idea, una capacità di approfondimento, di confronto e di analisi. Ci sarebbe voluto un pensiero sottostante, insomma, che non ho visto. Per quanto riguarda la squadra, la faremo un'altra volta, questa volta è andata male perché sono mancati il rispetto e la chiarezza».
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