Com'è complicata la vita in compagnia di due figli

Venerdì 24 Gennaio 2020
Com'è complicata la vita in compagnia di due figli
Che fatica il secondo figlio che spazza via, come un uragano, il già precario equilibrio di una normalissima famiglia italiana, costretta eroicamente a ridisegnarsi in un paese sempre più incattivito e sciatto, terrorizzato dalle cartelle di Equitalia, incapace di prendersi cura degli altri e «ormai a crescita zero». «Ma un motivo ci sarà, no?» si chiede la protagonista Sara (Paola Cortellesi) affrontando il marito Valerio Mastandrea che si sente un supereroe dopo aver gestito il figlio neonato per un solo pomeriggio. L'intelligente commedia postuma scritta da Mattia Torre, anima della serie cult Boris e regista de La linea verticale sempre con Mastandrea (raccontava la sua malattia) è un divertente viaggio tra le difficoltà dei nuclei familiari scandito in otto capitoletti: dalla titubante felicità iniziale - «saremo sempre noi» - ai primi intoppi con la primogenita («si stava meglio in tre»), passando poi per costosissime pediatre guru, suoceri che si sfilano, miraggio di tate perfette e troppe regole che tentano di coordinare una vita che pare sgretolarsi tra reciproche incomprensioni («non mi vedi, non mi ascolti, non ci sei»), orribili festine in costume, insostenibili cene coi genitori e terribili chat di classe che tutti detestano ma da cui è difficile sfilarsi. Giuseppe Bonito, che ha raccolto l'eredità di Torre, costruisce un film ricco di piccole sorprese che accompagnano la coppia nel suo quotidiano percorso a ostacoli: la sonata n. 8 per pianoforte di Beethoven, la Patetica, che irrompe al posto del pianto del neonato, il sogno di buttarsi dalla finestra visto come unica via di fuga da ogni conflitto, i surreali spazi bianchi che spezzano la vita di ogni giorno, sorta di non-luoghi che sintetizzano ciò che accade alle coppie con uno o più figli o ai padri separati. Il testo di Mattia Torre racconta con lieve ironia il lato eroico e tragico della vita di chi, in un paese come l'Italia, si immola alla nascita di due figli, sognando la felicità senza impazzire. E con grazia divertita, Figli ci ricorda che il cambiamento è possibile soltanto accettando ciò che la vita ci mette davanti.
Chiara Pavan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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