CINEMA
Lasciata definitivamente la sponda Gomorra, arrivata all'ultima stagione,

Giovedì 17 Giugno 2021
CINEMA
Lasciata definitivamente la sponda Gomorra, arrivata all'ultima stagione, Claudio Cupellini torna al cinema con un suo film, in uscita l'1 luglio. Il film si chiama La terra dei figli, è ambientato in un mondo post apocalittico, ed è tratto dalla graphic novel omonima di Gipi. Partiamo proprio da qui. Da cosa ha convinto il regista padovano a buttarsi su questo progetto: «Di sicuro un punto forte è che il cuore del racconto è sentimentale, vive sul rapporto padri-figli, sul concetto di memoria, sull'importanza del ricordo, della scrittura, che qui è negata, perché con la parola e la scrittura diventiamo umani. Infine è una storia di avventura, un racconto di formazione».
Non c'è che dire: moltissimi i temi. Calcolando anche che ci muoviamo in un mondo desolato e apparentemente abbandonato. O quasi. La scelta quindi dei luoghi, caduta poi sulle foci del Po, era fondamentale: «Il Polesine e le foci del fiume sono quasi alieni, che conoscevo solo parzialmente. Certo nel cinema sono stati usati più volte, ma mai a sufficienza. La memoria corre ovviamente soprattutto a Mazzacurati, qui più volte di casa. È una regione magica e strana. Il Po di Maistra è un'autentica scoperta, altrove il paesaggio diventa fantasmatico. L'unico rammarico è che le condizioni proibitive del tempo, con allagamenti continui, non sempre ci hanno permesso di girare come avremmo voluto».
VALERIA E VALERIO
Cast significativo, a partire da Valeria Golino e Valerio Mastandrea: «Valerio e Valeria sono nel film anche per base sentimentale. Li apprezzo come persone e come attori. Valerio si era innamorato subito del racconto, ha aderito con entusiasmo, pur avendo una parte importante, ma breve, nel finale del film. Valeria invece è sulla scena all'inizio e i suoi suggerimenti hanno resto il personaggio più interessante di quello della sceneggiatura. Poi ci sono Paolo Pierobon, Franco Ravera, Fabrizio Ferracane, sempre nella mia testa prima di cominciare a girare. Infine Maria Roveran, che ha dato luce a una parte difficile, ruvida, decisiva nella fuga finale dei due ragazzi, verso il futuro».
Il giovane protagonista è Leon de la Vallée, sul cui corpo pesa tutto il film: «Lo abbiamo trovato a Fiumicino con uno street casting. Mi è parso subito giusto, con il suo fisico sportivo, che nel film è importante. In realtà molti forse non lo sanno, ma lui è più famoso come Leon Faun, musicista trap che spopola su Spotify. Una doppia sorpresa. Un ragazzo che si è calato nella parte con entusiasmo».
Prodotto da Indigo Film e Rai cinema, con Wy productions, scritto dallo stesso Cupellini con Filippo Gravino e Guido Iuculano, è un film di grande attualità: «Il mondo da Chernobyl in poi vive su questa grande paura. Poi adesso la pandemia l'ha resa ancora più drammatica. Nel film si parla di veleni, ma insomma il virus a suo modo lo è, certo non pensavamo di avere questa scottante attualità. Intanto è finita Gomorra, dove Cupellini è il regista che in 5 stagioni ha girato più episodi, più anche del suo ideatore Stefano Sollima: «Sono felice di averla fatta, ho avuto l'onore e l'onere di girare anche l'episodio definitivo, mettendo la firma finale. Ora però voglio tornare al mio cinema. Ho già diversi progetti in testa».
Adriano De Grandis
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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