Cibotto al macero È battaglia

Sabato 12 Gennaio 2019
Cibotto al macero È battaglia
LA POLEMICA
«E' stato compiuto un crimine, un danno spirituale, civico e materiale». Queste le parole dell'onorevole e critico d'arte Vittorio Sgarbi, giunto ieri a Rovigo per presentare la sua denuncia verso chi ha compiuto il gesto di mandare al macero dei libri della biblioteca dello scrittore Giannantonio Cibotto. «È una vergogna ha aggiunto in una conferenza stampa aperta al pubblico che rende un enorme disonore alla città. Rovigo ora sarà tristemente famosa come luogo dove si distruggono libri. Ogni volume ha un valore culturale, letterario, spirituale, prima che materiale. Il patrimonio distrutto si può valutare in modo approssimativo in 180-200 mila euro, ma il fatto più grave è che tra quanto è stato mandato al macero c'era una parte del lascito di Cibotto, scomparso nel 2017, uno degli scrittori più significativi del XX secolo, un eccellente cantore del Polesine e del Delta».
SCOPPIA IL CASO
La vicenda ha avuto inizio alla fine dello scorso ottobre, quando all'Ecocentro della città vengono conferiti 27 quintali di materiale cartaceo, tra cui pare ci fossero tanti libri di pregio, destinati quindi alla distruzione. Tra questi, creando ancora più scalpore, il fatto che tra i volumi scartati vi erano residui del riordino degli spazi della biblioteca, ma anche una percentuale del lascito alla Accademia dei Concordi del patrimonio di Gian Antonio Cibotto, scomparso nel 2017. Nel frattempo le consegne all'Ecocentro si dice siano cresciute fino al 67 quintali, ma in realtà finora non è ancora stato chiarito l'ammontare dello smaltimento. E così la polemica è diventata incandescente: da una parte i consiglieri e il direttivo dell'Accademia con il loro presidente, Giovanni Boniolo, il sindaco Massimo Bergamin e l'assessore alla cultura Alessandra Sguotti; dall'altra i consiglieri dell'Accademia di nomina comunale a dir poco indispettiti di quanto avvenuto.
LA PROTESTA
«Abbiamo saputo della notizia dalla stampa ha detto in loro rappresentanza Valentina Noce e quindi è stato chiesto immediatamente un Cda per avere chiarimenti. Dalla riunione, tenutasi a metà dicembre, niente è stato comunicato, con il risultato che i nostri ruoli sembrano screditati». «Non voglio screditare l'Accademia ha aggiunto Sgarbi in modo fermo ma sono convinto che ognuno si debba assumere le proprie responsabilità». Per questo dopo aver mostrato alcune fotografie che sono state scattate all'Ecocentro durante le consegne effettuate da una ditta locale di trasporti, è andato alla stazione del Carabinieri per completare una formale denuncia, «perché le istituzioni verifichino quanto è stato fatto e prendano provvedimenti in merito a questo crimine. Il danno è ancora più oltraggioso in quanto chi ha preso la decisione di mandare al macero il materiale non ne aveva ancora l'effettivo possesso e le istituzioni non si scandalizzano». Nel mirino della denuncia querela ai Carabinieri di Rovigo presentata da Sgarbi sono finiti i vertici dell'Accademia e pure il primo cittadino polesano.
L'ATTACCO
«È falso e vergognoso ha aggiunto lo scrittore Giancarlo Marinelli, per anni vicino a Cibotto sentir dire che si è compiuta la volontà di Cibotto, che non ha lasciato nessun testamento e non ha mai autorizzato nessuno a distruggere quanto raccolto in una vita intera di cultura. Se sento dire da qualcuno che Cibotto avrebbe dato ordine all'erede di distruggere parte dei libri, prende un cazzotto da me». «Molti di quei libri distrutti ha detto il librario Franco Caramanti li ho dati io a Cibotto, in segno di stima e riconoscimento per quanto lui si adoperava per la cultura». «Se ne vada dall'Accademia e da Rovigo ha chiosato Sgarbi, che aveva già presentato il caso all'attenzione del ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli chi ha fatto un danno così grave, terzo per il Polesine dopo l'assassinio Matteotti e l'alluvione del 1951».
Sofia Teresa Bisi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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