Chioschi multati in ruga dei Oresi Artigiani contenti

Sabato 25 Maggio 2019
RIALTO
VENEZIA La Confartigianato plaude all'operazione di polizia locale (Servizio di polizia tributaria, commercio ed edilizia) e della Soprintendenza, sui banchetti che si trovano sotto le arcate di palazzo X Savi. Non tanto per le merci esposte in sovrabbondanza per le quali ci sono state multe e diffide, ma per l'altro aspetto, quello dell'intollerabile oscuramento del sottoportico, cui per regolamento comunale i titolari delle botteghe sono obbligati a rimediare. Questo perché all'interno del tunnel ci sono molte attività dall'offerta qualitativa molto alta che però soffrono la mancanza di visibilità.
«Ci sono laboratori artigiani di primissimo ordine - commenta il direttore, Gianni De Checchi - che vendono a Venezia, ma anche nelle principali capitali e nei principali musei del mondo. Ci sono attività di commercio giovani e di tendenza. Non è proprio pensabile che i negozi e i laboratori siano condannati a vivere in un tunnel oscuro perché i banchetti non aprono le vetrine sul retro. È antistorico - accusa - e contro ogni decoro. Rialto è sempre stato aperto. Quindi un plauso all'amministrazione comunale, ma i commercianti per primi devono capire e senza tante multe che un'area bella e qualificata fa bene a tutti. Facciamo entrare il sole e la luce, applicando le norme, quando ci sono. Venezia è la città del lassismo proprio perchè per troppi anni questo non è stato fatto».
Un altro discorso riguarda l'aspetto qualitativo dell'offerta dei negozi del sottoportico che, chiuse le oreficerie, ha lasciato il posto ad attività da turismo low cost.
« Il sotoportego - conclude De Checchi - ha subito una profonda riqualificazione in questi anni. Si è cercato di fare il massimo con gli strumenti tecnici che ci sono. E che oggi purtroppo non consentono di andare troppo per il sottile. Per esempio, non consentono di operare delle vere e proprie operazioni qualità. Altrimenti non si capirebbe che cosa c'entrano in mezzo a negozi e laboratori di eccellenza le patatine di Amsterdam o altre chicche simili. Però, ripeto, si è fatto il massimo». (m.f.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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