CHIOGGIA
Il generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà è stato nominato

Mercoledì 4 Settembre 2019
CHIOGGIA
Il generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà è stato nominato dalla Regione commissario straordinario per la radicale, rapida bonifica dell'ex discarica comunale di Val da Rio, abusiva secondo l'Unione Europea. Attiva tra il 1961 e il 1984, essa occupa una vasta area che dovrebbe essere destinata alla logistica portuale. Lo smantellamento della collinetta avrà comunque inizio con notevole ritardo rispetto alla data prevista. Inizialmente, l'opera era stata affidata all'Azienda speciale del porto (Aspo), le cui competenze sono state assorbite dall'Autorità portuale dell'Alto Adriatico. Tutto lascia presumere che la nomina di un commissario straordinario si sia resa necessaria affinché le complesse procedure per l'affidamento dei lavori e il cantiere possano effettivamente procedere senza nuovi intoppi e nella massima legalità. Si tratta di una condizione irrinunciabile perché, di fatto, la discarica è a tutti gli effetti abusiva, benché creata dal Comune. Lo prova il fatto che Chioggia risulta ascritta nel novero delle città indirettamente condannate dalla Corte di giustizia dell'Unione europea, in solido con l'intera Repubblica italiana, a pagare una sanzione pecuniaria per non aver adempiuto alle direttive comunitarie relative alla bonifica delle discariche presenti nel proprio territorio.
I PASSI DEL MINISTERO
Il 1° aprile del 2015 il ministero dell'Economia e delle Finanze aveva già avviato la procedura di recupero coattivo. La quota della multa, inflitta indirettamente da Bruxelles a Chioggia, sarebbe sicuramente andata a gravare sul fisco locale, già messo a dura prova dagli evasori e dagli imprenditori balneari i quali, appellandosi alla legge che ha liberalizzato il settore, non vogliono più saperne di pagare la tassa dei rifiuti (Tari). La questione si trascina dall'ormai lontano 1995. In quell'anno, l'ex municipalizzata della nettezza urbana Asp (confluita successivamente nella Veritas) aveva ottenuto cinque milioni per la messa in sicurezza della discarica, in vista della rimozione. Nel 2003, fece inutilmente seguito un primo stanziamento regionale, di un paio di milioni. Il nuovo disciplinare per i rapporti con Aspo, in vista dell'esecuzione e del finanziamento, risale al 2006. Nel 2014, pareva che tutto fosse ormai risolto, grazie ad un accordo quadro stipulato tra il ministero e la Regione. Tali enti avrebbero dovuto disciplinare l'utilizzo dei 35 milioni disponibili.
IL PROBLEMA DRAGAGGI
Ma di concreto, almeno fino a ieri, non s'è ancora visto nulla. L'eliminazione della collinetta contenente ben 400 mila metri cubi di rifiuti e il conseguente impiego dei detriti, opportunamente trattati, come materiale da destinare alla rettifica di un tratto di banchina nord e al livellamento di aree site entro la cinta dello scalo, consentirà il rafforzamento della banchina settentrionale (verso ponente) a partire dal luogo in cui si trova il deposito costiero del gas liquido. L'attuale molo non può sopportare carichi particolarmente pesanti. E' previsto un fondale di meno 11 metri. Lo spianamento della vasta area inutilizzata, che s'estende da Punta Colombi verso l'ecocentro della Veritas, potrebbe giovare alla ripresa dei traffici commerciali marittimi, però, solamente a patto che sostengono gli operatori internazionali - nel frattempo sia dato corso al dragaggio delle secche formatesi, nel corso dell'ultimo decennio, lungo il canale navigabile che conduce dalla bocca di San Felice alle banchine ove persino i cargo di stazza medio piccola rischiano di incagliarsi. È evidente che nessuna nave caratterizzata da un pescaggio di circa 10 metri potrebbe fruire della nuova banchina da meno 11, per il semplice motivo che non potrebbe passare lungo il canale in secca. L'ultimo incagliamento risale ad un paio di mesi fa.
Roberto Perini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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